X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

AVELLINO- I magistrati della Seconda Sezione Penale del Tribunale per le misure reali di Avellino (presidente Lucio Galeota, a latere Gennaro Lezzi ed Elena Di Bartolomeo) hanno accolto in parte la tesi della difesa dell’ex patron della Clinica Santa Rita e dell’Avellino Calcio Walter Taccone, riducendo per due dei diciassette capi di imputazione contestati l’importo finito sotto sequestro e annullando quello relativo al capitolo delle compensazioni, per circa due milioni di euro. Più specificamente, per il capo relativo all’omesso versamento delle ritenute Irpef per circa 967mila euro relativamente ai dipendenti della Casa di Cura Santa Rita Spa.

I magistrati del Riesame hanno ridotto l’importo a 488mila euro, dimezzandolo. L’altro capo di imputazione per cui è intervenuta una riduzione del sequestro disposto nei confronti di Taccone è relativo all’uso di false fatturazioni emesse sempre nel 2016 per evadere il pagamento di Iva per l’Us Avellino 1912 srl. Si tratta di una somma per l’importo di circa 273mila euro di evasione, ridotti a 188mila euro. Il capitolo più importante è quello relativo alle compensazioni, per cui sempre sulla base dello stesso sistema, Walter Taccone in concorso con Vuolo Pasqualino, sindaco della società, in tre anni avrebbero omesso versamenti per circa 1967mila euro (291 mila nel 2016, 322mila nel 2017, 1373mila nel 2018). In questo ultimo capitolo è arrivato l’annullamento del sequestro per l’intera somma nei confronti di Taccone e dello stesso Lo Vuolo . La difesa dell’ex patron dell’Avellino Calcio Walter Taccone, rappresentata dai penalisti Luigi Petrillo e Innocenzo Massaro ha espresso “grande soddisfazione per l’ordinanza emessa dal tribunale di Avellino, sezione reale, che nell’accogliere tutti i motivi di impugnazione ha enormemente ridimensionato il sequestro milionario disposto e che la difesa,rappresentata dai legali Massaro e Petrillo, aveva già qualificato come spropositato fin dalla sua esecuzione. Adesso i difensori attendono il dibattimento per dimostrare l’infondatezza delle residue imputazioni”.


Il Riesame ha anche annullato il sequestro per alcuni capi di imputazione nei confronti di Maurizio De Simone, Massimiliano Sperduto e D’Andrea Alessandra, anche loro collegati alle vicende delle false fatturazioni e difesi dagli avvocati Gerardo Santamaria e Alfonso Della Rocca. Ora bisognerà attendere che i magistrati del Riesame depositino, entro una decina di giorni, le motivazioni del provvedimento. Quattro milioni e settecentomila euro era l’importo del decreto di sequestro preventivo per equivalente firmato dal Gip del Tribunale di Avellino Marcello Rotondi ed eseguito due settimane fa dalla Sezione Tutela Finanza Pubblica del Nucleo Pef della Gdf di Avellino, agli ordini del del tenente colonnello Giorgio Troise sulla base di un’indagine che già nel 2018 aveva portato le Fiamme Gialle ad eseguire sequestri di documentazione presso tre società e la sede della Federazione Gioco Calcio.

I militari di Via Pontieri avevano notificato il decreto di sequestro e le informazioni di garanzia firmate dal pool che segue l’indagine, il Procuratore Aggiunto Vincenzo D’Onofrio e i pm Teresa Venezia e Fabio Massimo Del Mauro. Le indagini si riferiscono agli sviluppi delle verifiche fiscali attivate sia sull’Avellino Calcio che sulla Clinica Santa Rita nel 2017. Non è escluso che la Procura impugni il provvedimento dei magistrati del Tribunale del Riesame di Avellino e il provvedimento finisca davanti ai giudici della Suprema Corte di Cassazione.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE