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I fedeli sono rigorosamente a distanza l’uno dall’altro, uno o due per panca. L’atmosfera è quasi surreale. Mai la messa è stata così poco partecipata. Si ha paura persino di mettersi in fila per ricevere la comunione, rigorosamente in mano. Il parroco della chiesa del Rosario di Avellino invita a pregare ed esorta i fedeli ad essere più forti delle tentazioni, “come quella di mettere se stessi al centro dell’universo, di credersi più forti delle indicazioni che arrivano da governo e autorità sanitaria, mettendo a repentaglio la vita degli altri”. Di qui la necessità, in un momento così difficile, di confidare in Dio. In tempi di coronavirus cambia anche la celebrazione delle messe, nel rispetto dell’ordinanza della presidenza del Consiglio dei Ministri che impone il rigido rispetto delle misure di sicurezza. Già dalla scorsa settimana nelle chiese, secondo le norme dettate dalla Conferenza Episcopale Campana, si era scelto di rinunciare al segno della pace, di somministrare l’eucarestia rigorosamente nelle mani dei fedeli e di eliminare l’acquasanta. Ma l’inasprirsi del contagio ha imposto norme di sicurezza ancora più rigide. A Solofra Don Patrizio Coppolanon si è perso d’animo e ha scelto di celebrare la messa on line dall’altare di una chiesa deserta, con i fedeli collegati con gli smartphone. Un caso, finito anche alla ribalta nazionale, grazie alle telecamere del tg regionale che racconta la forza della Chiesa di rinnovarsi per rispondere alle esigenze del momento e di non far mancare la propria parola di conforto ai fedeli. A Seri – no la celebrazione della domenica diventa l’occasione per ricordare ai cittadini l’ordinanza sindacale e raccomandare loro di rispettare le norme imposte dal governo per limitare la diffusione del contagio. Doloroso l’annuncio dell’annullamento della festa di San Giuseppe, malgrado il comitato stesse in avanzata fase organizzativa. Anche nella chiesa di San Giuseppe la chiesa è semideserta. Don Fabio Mauriello, parroco della chiesa di Sant’Ippolisto di Atripalda, sceglie di rivolgere un videomessaggio ai fedeli, esortandoli a rispettare “piccole ma importanti misure di sicurezza, affinché il virus non si propaghi”. Per ribadire come la chiesa in tempi come questi non possa non far sentire la propria presenza per restituire speranza ai fedeli.

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