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AVELLINO – Anche quest’anno buona parte dell’Irpinia rischia di rimanere a secco, come succede ormai da anni. Il Comune di Avellino prende provvedimenti. Il commissario prefettizio, Giuseppe Priolo, firma un’ordinanza in cui si fa espresso divieto di utilizzare l’acqua prelevata dall’acquedotto pubblico per scopi diversi a quelli alimentare, domestico, igienico sanitario. Sarà vietato, dunque, l’uso di acqua pubblica per lavare auto o riempire vasche e piscine private, così come irrigare orti e giardini o lavare spazi privati e cortili. La decisione segue un’esplicita richiesta dell’Alto Calore notificata lo scorso 11 giugno in cui si sottolinea che “l’attuale ondata di calore potrebbe determinare da qui a breve uno stato di siccità”, e si invitano i Comuni soci dell’Alto Calore ad emanare ordinanze tese a limitare l’utilizzo di acqua pubblica.
In considerazione dell’aumento delle temperature e dell’attuale ondata di calore, il Sindaco di Pratola Serra, Emanuele Aufiero, ha emesso Ordinanza n. 23 del 18/06/2019 con la quale vieta l’utilizzo dell’acqua potabile per usi diversi da quelli igienico-sanitari e domestici ed invita tutti i cittadini ad utilizzare con la massima parsimonia l’acqua potabile, anche per esigenze domestiche. Tale ordinanza si è resa necessaria in seguito alla nota dell’Alto Calore S.P.A. Prot. n. 3661 del 11/06/2019, con la quale invitava i Sindaci dei Comuni ad emanare un’Ordinanza, al fine di limitare all’indispensabile il consumo dell’acqua potabile su tutto il territorio comunale e in seguito alla successiva nota della Prefettura di Avellino – Area V – Protezione Civile Difesa Civile e Coordinamento del Soccorso Pubblico, acquisito dall’Ente in data 17/06/2019 al prot. n. 3817, con la quale invitava i Sindaci a promuovere un’adeguata attività di sensibilizzazione dell’utenza tesa all’uso corretto della risorsa idrica e ad attivare sul territorio una serie di controlli per evitare di utilizzare acqua potabile a fini diversi da quelli alimentari, domestici ed igienico-sanitari. La violazione ai divieti imposti dal provvedimento, comporterà una sanzione pecuniaria da euro 25,00 fino ad euro 500,00.
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