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AVELLINO- In principio doveva essere il 7 dicembre, come tradizione vuole, del resto. Poi qualche giorno dopo. Poi ancora il 12. Ed ancora il 14. Ora, salvo nuovi rinvii, l’accensione delle luminarie ad Avellino, con tanto di “ben” tre alberi di Natale e le tradizionali Casette lungo il salutto buono della città, è stata programmata per la giornata di domani.
Una serie di rinvii che da Palazzo di città continuano a far passare quasi come fossero fatto normale e a rassicurare, in particolare per voce del delegato al commercio, l’assessore Arturo Iannaccone, che quest’anno, grazie ai tanto attesi -quanto per un tratto “irreperibili” fondi regionali “Expost”- Avellino non “sarà seconda a nessuno” in termini di addobbi natalizi. Posto che sarà così (quando?), lo scetticismo per un programma scarno e che di fatto esclude i giovani in termini di offerta, dilaga impertinente, con i cittadini che continuano a chiedersi, e chiedere, perchè Avellino deve sempre aspettare.
Fu così per le manifestazioni di Ferragosto e per il concertone recuperato “in zona cesarini”. Almeno per Natale, la città avrebbe meritato di essere illuminata per tempo. Lasciando da parte gli “sfarzi” a tratti eccessivi della città di Salerno, così come quello che è stato ribattezzato “N’albero” che padroneggia alla Rotonda Diaz di Napoli (una installazione natalizia che resterà fino all’inizio di marzo 2017), ormai da anni tutte le città dello stivale fanno respirare l’atmosfera natalizia già da almeno un mese prima della data che indica la tradizione, il 7 dicembre. Magari sarà prematuro, magari non servirà a risollevare un commercio la cui crisi è figlia di dinamiche economiche che prescindono dai contesti locali, ma l’atteggiamento assunto dall’amministrazione comunale di Avellino pone almeno qualche riflessione. Nessuno, dal sindaco Paolo Foti, al già citato assessore delegato, hanno pensato di chiedere almeno scusa per i ritardi accomulati. E nonostante ancora per tutta la giornata di ieri (13 dicembre), ad undici giorni esatti dalla Vigilia di Natale, da Corso Vittorio Emanuele a Corso Europa, arrivando sino al cantiere di Piazza Libertà, luminarie e installazioni varie compaiono “work in progress”, non solo da Palazzo di città si lascia passare la circostanza come normalità, ma si “gonfiano” gli eventi prossimi di grande aspettativa.
Tralasciando anche il furor di critiche, soprattutto quelle del nuovo popolo tecnologico, relative alla bellezza o piuttosto alla “bruttezza” dei vari addobbi e simili ( ma noi avellinesi ci lamentiamo a prescindere, si sa, e mai nulla ci piace), una nuova nota stampa di “Expost” racconta quella di domani, come la giornata che illuminerà i cuori delle persone, oltre che le strade. Noi ce lo auguriamo davvero, Nell’attesa vi rilasciamo all’inciso della nota stampa: “31 casette più la casa di Babbo Natale, ecco il villaggio del gusto; luminarie di vario genere lungo tutto il Corso ed altre 12 strade del capoluogo irpino ed un grande albero di Natale in Piazza Libertà. Pronto ad “accendersi” il Natale ad Avellino, entra nel vivo il programma “Avellino Expost: la tradizione del futuro”. La partenza è prevista, in grande stile, per giovedì 15 dicembre, alle 17. Taglio del nastro ufficiale per le casette, le luci e l’albero. Lungo il Corso Vittorio Emanuele, sarà possibile trovare stand dei prodotti tipici irpini che si potranno acquistare e degustare. Spazio dunque al vino irpino, all’olio, alla frutta secca, alle castagne, ai salumi, ai formaggi. In attesa del “botto”, domani sera – mercoledì 14 dicembre – “Sweet Lu Olutosin Gospel” nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. Inizio previsto alle 19: una serata all’insegna dei ritmi polifonici del coro gospel diretto dal maestro Francesco Finizio. Anche il week end sarà all’insegna della musica, con “Tipicittà” al centro storico sabato 17 e domenica 18 dicembre alle 20, ovvero una manifestazione che coinvolge i ristoratori del centro storico, con esibizioni musicali dal vivo”.
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