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Domani 23 novembre 2016 ricorre il 36° anniversario del terremoto dell’Irpinia. Una data che è rimasta impressa nelle menti di chi ha vissuto quella tragica giornata e che ha segnato fortemente il nostro territorio.
Il 23 novembre di 36 anni fa l’Irpinia ha infatti vissuto la pagina più drammatica della sua storia. A oltre trenta anni di distanza sono ancora aperte le crepe di quel minuto e 20 secondi che ha seminato morte e distruzione, ma che ha anche generato una straordinaria solidarietà. Circa 3.000 morti, 9.000 feriti, 300.000 senza tetto.
La Città di Avellino si prepara a ricordare il devastante sisma del 1980: domani alle ore 10.30 in Piazza XXIII Novembre verrà deposta la Corona in ricordo delle vittime, seguirà la celebrazione della Santa Messa alle ore 11.00 in Cattedrale. 

“Ricordare questa ferita, in parte ancora aperta, deve essere un dovere, direi quasi un obbligo, per chi come noi ha patito le sofferenze di quelle giornate – dichiara il Sindaco di Avellino Paolo Foti – quel terremoto ha scosso la nostra terra, le nostre case, i nostri ospedali, le nostre chiese, le nostre strade, l’intero territorio ha subito un colpo micidiale. Ma ad essere scosse sono state anche le nostre coscienze, le nostre certezze. Per chi ha vissuto quella tragedia – prosegue il Primo cittadino – è stato come aver staccato la spina con il passato. Una voragine indelebile si è aperta nelle nostre vite. La fatica, la solidarietà, la determinazione sono state le uniche armi con cui, nei giorni successivi al terremoto, abbiamo risposto a quell’immane tragedia. Resto sempre più convinto – conclude il Sindaco – che oggi ancor di più Istituzioni, Politica, Società civile devono sforzarsi per trasferire alla nostra comunità quei valori, quello spirito di solidarietà e di partecipazione che sono stati la nostra reazione in quelle tragiche giornate”.

Anche il Presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio interviene: Pronta proposta di legge sulla Protezione civile”
“Ricordare l’immane tragedia che il 23 novembre del 1980 colpì l’Irpinia assume quest’anno un significato particolare. Le immagini di distruzione che arrivano dall’Italia centrale e la sofferenza di quelle comunità sono state, per chi come me trentasei anni fa c’era, sale su una ferita non ancora sanata e che mai potrà rimarginarsi”. Lo dichiara la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio.
“Il recente terremoto del centro Italia ci costringe anche a fare i conti con la realtà di un Appennino geologicamente instabile e di un Paese da nord a sud vulnerabile. La provincia di Avellino e la Campania hanno ad esempio più volte dovuto far fronte a emergenze legate al dissesto idrogeologico negli ultimi trentasei anni. Se sul piano della prevenzione non possiamo negare che ancora molto deve essere fatto, su quello della gestione dell’emergenza è stata percorsa tanta strada grazie alla Protezione Civile, nata proprio dopo il terremoto dell’Irpinia, e al lavoro prezioso delle associazioni e del volontariato.

Oggi però – continua D’Amelio – si impone la necessità di riorganizzare il sistema a livello regionale per renderlo ancora più efficiente, per questo motivo abbiamo deciso assieme al presidente della commissione Ambiente Gennaro Oliviero di presentare ad Avellino (Circolo della Stampa, ore 10.30) la proposta di legge regionale di riordino della Protezione Civile nel giorno del 36esimo anniversario del terremoto. Con noi ci sarà il direttore generale Lavori Pubblici e Protezione Civile Italo Giulivo. Sarà anche occasione per guardare indietro, a quella terribile domenica che spezzò 3mila vite e distrusse interi paesi, ma che ci insegnò a rialzarci, a unire le forze, a scoprire il valore della cooperazione e la bellezza del volontariato”.
“Subito dopo mi recherò a Quindici in visita istituzionale a un’altra comunità della nostra provincia segnata nel 1998 da una calamità naturale. Sarà un modo per condividere esperienze e portare la vicinanza del Consiglio regionale a una popolazione che ha vissuto circostanze altrettanto drammatiche.

Alle 17 sarò a Teora e terminerò la giornata nella mia Lioni con il concerto di solidarietà Cgil irpina e artisti uniti”, conclude la presidente.

A Sant’Angelo dei Sant’Angelo dei Lombardi, una dei centri più colpiti dal terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980, Giuseppe Zamberletti, commissario straordinario per la ricostruzione delle zone terremotate, considerato il “padre” della Protezione Civile italiana. Zamberletti, 83 anni, che in questi anni e’ tornato spesso in Irpinia, domani mattina partecipera’ al convegno che si terra’ nel Centro di Comunita’ di Sant’Angelo dei Lombardi per ricordare le vittime del terremoto e discutere sulle potenzialita’ di sviluppo dell’Alta Irpinia a 36 anni dal sisma. Insieme con Zamberletti, il sindaco, Rosanna Repole, e l’ex parlamentare democristiano, Gerardo Bianco. La relazione introduttiva verra’ svolta da Luigi Fiorentino, vice segretario generale di Palazzo Chigi nonche’ vice presidente del Centro “Guido Dorso” di Avellino, presieduto da Sabino Cassese. 

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