1 minuto per la lettura
“Voglio ringraziare di cuore quanti, dopo tanti anni, si sono ricordati della memoria di mio marito e del sacrificio compiuto in nome del senso del dovere”.
Un grazie che arriva nelle parole commosse della signora Maria Rosaria Graziano, nel corso della cerimonia di intitolazione del carcere di Bellizzi a suo marito, Antimo Graziano, Brigadiere degli Agenti di Custodia, vittima del dovere. (CLICCA QUI E GUARDA IL VIDEO)
Nato a Bellona (CE) il 4 giugno 1937, il Brigadiere degli Agenti di Custodia Antimo Graziano, era il responsabile dell’Ufficio matricola della Casa Circondariale di Napoli Poggioreale. Il 14 settembre 1982, alle ore 14, fu ucciso dalla camorra mentre faceva rientro a casa.
“Spero che l’esempio di mio marito sia efficace affinché tragedie simili non si verifichino mai più”, ha detto ancora la vedova, ringraziando lo Stato italiano per aver preso i responsabili della terribile uccisione di Antimo e augurandosi che anche i colleghi morti in nome del lavoro possano presto avere giustizia.
E’ il caso dell’irpino Pasquale Campanello, Sovrintendente Capo del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale e ucciso l’8 febbraio 1993n a Mercogliano da un gruppo di killer della camorra davanti la propria abitazione, al pari di Graziano
A sostenere che dopo più di 20 anni dalla tragedia, si stia muovendo qualcosa anche nel caso Campanello, è il coordinate comandante del reparto carcerario, Attilio Napolitano.
“Spetta alla Magistratura fare chiarezza ma si parla dell’apertura di possibili nuovi scenario sul delitto Campanello che potrebbero finalmente portare ad una giustizia che tutti aspettiamo da anni”.
Infine rispetto alla figura di Graziano, Napolitano parla di una tragedia che ha colpito nel profondo, considerato che l’uccisione avvenne nei pressi dell’abitazione del Brigatiere, vicino ad un lougo dove tutti dovrebbero sentirsi al sicuro.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA