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“Ma no, ma io di natura non sono relatore (ma forse voleva dire delatore ndr) però se mi rompono il ca….o incomincio a dire a partire da Galasso a scendere giù chi sono tutti i responsabili”. E’ lo sfogo di Amedeo Gabrieli intercettato dagli agenti della Squadra Mobile il 16 maggio 2015. Non è una data casuale. In mattinata nella sede dell’Acs gli agenti della Squadra Mobile agli ordini del vicequestore Marcello Castello avevano acquisito numerosi fascicoli relativi alle cosiddette aree chiuse, i parcheggi. E la responsabile dell’Acs era stata ascoltata in Questura fino alle sedici del pomeriggio. Pino chiama a Gabrieli sulla sua utenza, sotto controllo da parte degli agenti della Sezione guidata dall’ispettore Belfiore. Cosa si dicono i due è relativo proprio al controllo.
Pino: uè ma io ora mi sono messo su Internet e ho letto la cosa: ma che è?
Gabrieli: Niente, stronzate, sono venuti a prendere i criteri di affidamento dei parcheggi. Dei parcheggi, questa srottura di coglioni che il comune ha scaricato su di me, e io affidato secondo una convenzione, ho più volte comunicato al comune cosa fare, devo fare una gara , non devo fare una gara, ma dico io vedetevela voi, che c….la faccio a fare io, i soldi ve li prendete voi le tariffe le stabilite voi, io faccio solo il passacarte e mo ho l’indagine giudiziaria su di me, vedi che guaio sto passando con queste cazzo di cooperative, hai capito? perchè Galasso doveva fare il piacere a ….e devono rompere il c…a me. Le due cooperative, e poi sono arrivati, secondo Galasso, Livio la stessa cosa, questi altri no, se ne sbattono i c….ai voglia di scrivere, io ad aprile, senti questo fatto, io ad aprile scrivo una lettera al Comune con la quale dico, sentite ad ottobre scade la convenzione con queste cooperative, che cosa devo fare?
Insomma, Gabrieli è preoccupato. In un passaggio lo fa anche capire: “non si vogliono assumere la responsabilità, a Paolo gli ho detto, Paolo io sono uno, io la revoca a queste cooperative non la faccio”. Una preoccupazione condivisa dal suo interlocutore: “vogliono giocare con il tuo sedere”. E la conversazione continua, c’è il passaggio in cui Gabrieli sbotta, assicurando che se continua ad avere fastidi è pronto a tirare in ballo tutti i responsabili. E il suo interlocutore annuisce. L’amministratore unico dell’Acs continua a rincarare la dose: “Perchè poi loro si prendono i voti, fanno gli scambi po e i voti, io che non faccio politica mi dovrei trovare in mezzo alle botte”. Insomma, tutto chiaro. La gatta da pelare delle cooperative resta come un cerino in mano a Gabrieli, che sembra invece più interessato all’altro settore gestito dalla sua Acs, quello del verde pubblico. Lo dice chiaramente “Ma pigliatevi tutto l’archivio, le cooperative sociali, l’ultimo dei miei pensieri, io ho il problema del verde in città, penso alle cooperative sociali, che me ne fotte delle cooperative dei parcheggiatori…che ca… me ne fotte, questo è ”. Un Gabrieli che non sembra intenzionato a decidere sulle aree di parcheggio e si sente scaricato dal Comune di Avellino. La sua esclamazione “se mi continuano a rompere incomincio a dire da Galasso in poi chi sono tutti i responsabili” potrebbe essere nelle prossime ore un fatto quasi profetico. E se Gabrieli davvero lanciasse accuse?

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