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SERINO (AV) – «Chiedo pertanto al sig. Sindaco: non ritiene che bisogna fare di più per diffondere la cultura della legalità?». I riflessi dell’operazione anticamorra che ha sgominato il Nuovo Clan Partenio arrivano anche in aula nel consiglio comunale di Serino, dove è stato Marcello Rocco a sottolineare che «Purtroppo i provvedimenti sin qui emanati hanno riguardato anche nostri concittadini….Sia chiaro siamo in una fase iniziale della vicenda e, fermo restando la gravità delle accuse, frutto di un lungo e capillare lavoro investigativo, vale per tutti gli indagati il principio della presunzione di innocenza fino a sentenza definitivi in caso di rinvio a giudizio o proscioglimento dalle accuse». E sulla questione legata alla comunità serinese, ha aggiunto: «Detto ciò non possiamo però non dirci preoccupati per quanto portato alla luce dalle indagini degli Inquirenti, cioè di un territorio che non è affatto un’isola felice, tutt’altro.Non dimentichiamo che Serino ha conosciuto negli anni passati esecuzioni camorristiche per regolamenti di conti criminali.E’ inquietante apprendere, sempre dalla stampa, che imprenditori vittime di azioni criminali si rivolgevano ai camorristi per tornare in possesso di beni loro sottratti. Con l’aggravante che l’imprenditore in questione era, all’epoca dei fatti, un amministratore pubblico, quindi un uomo delle Istituzioni». E aggiunge, invitando ad una riflessione: «Vanno bene i convegni le iniziative nelle scuole, lo dico con convinzione, ma non ritenete che quando un cittadino, un amministratore si espone denunciando situazioni di illegalità non deve essere isolato, contribuendo così a irrobustire un certo clima di indifferenza se non addirittura di omertà?Al contrario, certe azioni di denuncia vanno sostenute, incoraggiate, altrimenti facendo gli struzzi si condanneranno questi territori a una lenta quanto inesorabile morte civile».
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