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Giuseppe Graci

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Palermitano di nascita e vibonese di adozione. Un gigante buono. Una vita per il calcio, da quando era ragazzino nel Settore giovanile della Reggina, per arrivare, sempre in un vivaio, ma come preparatore dei portieri. Quasi trenta anni di calcio per Giuseppe Graci, per tutti “Peppe”, classe 1975, volto noto del calcio calabrese, pur essendo, appunto, nato in Sicilia.

All’inizio degli anni novanta ha fatto parte della Reggina, per iniziare poi nel calcio dei “grandi” con l’Alcamo in Serie D. La Calabria l’ha poi ritrovato al Rende e da qui ecco il forte legame con la Vibonese. È andato via quattro volte e ha fatto sempre rientro in quella che è diventata la sua nuova casa. A Vibo ha conosciuto Raffaella e qui sono nati i suoi figli Vincenzo e Mattia.

Cento presente in maglia rossoblù, oltre trecento in carriera in totale, chiudendo con il calcio giocato nelle serie minori, per rimanere comunque in questo sport. Da diversi anni a questa parte è nello staff tecnico del vivaio della Vibonese, oltre ad aver collaborato varie volte con la prima squadra.

Attualmente allena i portieri della formazione Primavera e c’è già un erede pronto a indossare, magari fra qualche anno, quella maglia da numero uno della squadra rossoblù che Peppe Graci ha indossato per 100 volte, fra Serie D e C2. Il figlio Vincenzo è infatti con i Giovanissimi nazionali, promette bene e magari un giorno, glielo auguriamo, avrà anche quella chance che Peppe si è fatto scappare all’inizio del duemila, quando aveva praticamente l’accordo fatto con il Crotone per la B. Una “maledetta” squalifica ne ha frenato il volo.

Ma la sua bella carriera fra i Dilettanti l’ha comunque portata a compimento e adesso continua fra i professionisti, con una nuova vesta. La cosa che più conta, però, è che si è fatto ben volere da tutti. Il gigante buono era e rimane tale e adesso continua a trasmettere il suo entusiasmo e la sua competenza ai più giovani.

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