La spiaggia di Michelino a Parghelia
2 minuti per la letturaSONO state assegnate ieri le Bandiere blu, riconoscimento internazionale attribuito ogni anno dalla Foundation for Environmental Education (Fee) alle località marittime e agli approdi turistici che rispettano i 32 parametri di gestione sostenibile del territorio fissati. In Italia sono 14 le new entry, mentre 4 i lidi non riconfermati. Quest’anno sono in totale 485 le spiagge segnalate, 27 in più rispetto al 2023. Le 14 nuove Bandiere blu sono quelli di Ortona in Abruzzo; Parghelia in Calabria; Cellole in Campania; Borgio Verezzi e Recco in Liguria; Porto Sant’Elpidio nelle Marche; Lecce, Manduria e Patù in Puglia; Letojanni, Scicli e Taormina in Sicilia; Tenno e Vallelaghi in Trentino Alto Adige. Quattro i Comuni non riconfermati: Ameglia e Taggia, in Liguria; Margherita di Savoia, in Puglia, e Marciana Marina in Toscana.
LEGGI LA FESTA A PARGHELIA PER LA BANDIERA BLU
La Calabria, con venti bandiere blu, si piazza al terzo posto per riconoscimenti ottenuti e condivide la piazza con la Campania. La regione, peraltro, incrementa il tesoretto dello scorso anno: tutte confermate, infatti, le 19 località del 2023, alle quali quest’anno si aggiunge Parghelia, nel vibonese. Ecco i comuni premiati: Diamante, Praia a Mare, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, San Nicola Arcella, Santa Maria del Cedro, Tortora, Trebisacce, Villapiana (in provincia di Cosenza); Catanzaro, Sellia Marina, Soverato (Catanzaro); Cirò Marina, Isola Capo Rizzuto, Melissa (Crotone); Parghelia e Tropea (Vibo Valentia); Caulonia, Roccella Jonica e Siderno (Reggio Calabria).
Con la bandiera blu vengono premiate quelle località le cui acque di balneazione sono risultate eccellenti negli ultimi 4 anni, come stabilito dai risultati delle analisi che le Arpa (Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente) hanno effettuato nell’ambito del Programma Nazionale di monitoraggio, condotto dal ministero della Salute. Grande rilievo viene dato alla gestione del territorio messa in atto dalle Amministrazioni comunali. Tra gli indicatori considerati ci sono: l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la percentuale di allacci fognari; la gestione dei rifiuti; l’accessibilità; la sicurezza dei bagnanti; la cura dell’arredo urbano e delle spiagge; la mobilità sostenibile; l’educazione ambientale; la valorizzazione delle aree naturalistiche; le iniziative promosse dalle Amministrazioni per una migliore vivibilità nel periodo estivo.
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È da segnalare, per quanto riguarda il Comune di Sellia Marina (Catanzaro), l’incapacità della gestione della raccolta dei rifiuti.
Alcune località, del Comune di Sellia Marina, da anni, sono abbandonate a se stesse e l’inciviltà, dei residenti e dei turisti locali e oserei dire anche di alcuni commercianti, fa si che si abbandonino, in alcune località del territorio, di tutto e di più…
Dai copertoni auto agli elettrodomestici vecchi, dagli sfalci dei giardini ai calcinacci resti di ristrutturazioni edilizie, ecc., ecc.
Sono quasi trent’anni, che nonostante segnalazioni agli uffici preposti del Comune, non si riescono a vedere soluzioni, anche parziali…
Anche l’utilizzo dell’Isola Ecologica predisposta nelle vicinanze del Cimitero Comunale, risulta essere problematica ed inefficiente…
A questo proposito, racconto l’esperienza avuta da me alcune settimane fa…
” Ho portato all’Isola Ecologica del Comune di Sellia Marina tre sacchi di sfalcio del verde del mio prato, arrivato all’Isola ho chiesto dove poter buttare lo sfalcio.
Mi è stato indicato un grande cassone chiuso che, successivamente sarebbe stato prelevato da un camion attrezzato allo scopo.
Il problema è stato che l’accesso, al cassone chiuso alto circa un metro e settanta/due metri, era possibile solo tramite un scaletta in acciaio “appoggiata precariamente e non ancorata” al cassone.
Non avendo ricevuto indicazioni, sulla modalità di sversamento dello sfalcio o, in ogni caso, non avendo sentito “indicazioni”, ho lanciato le buste all’interno del cassone, oltre le sponde.
Successivamente, sono stato ripreso e mi è stato detto che, nonostante le buste fossero trasparenti e specifiche allo scopo, lo sfalcio doveva essere consegnato privo delle buste…
L’unico modo, per poter uniformarmi a queste prescrizioni era entrare, per mezzo della scaletta metallica, all’interno del cassonetto stesso.
Così ho fatto volendo rispettare le prescrizioni ma, aimé ho dovuto salire sulla scaletta, spostarla all’interno del cassone e riprendere le buste di plastica.
Il problema è sorto nell:uscire dal cassone…
La scaletta metallica, appoggiata, in alto, alla sponda del cassone e, in basso, sul pavimento metallico, salendo, è scivolata ed io sono caduto all’interno, prima con il corpo e successivamente battendo con la testa sul metallo…
Non vi dico per uscire…
Compio 72 anni e temuto per un’eventuale trauma cranico.
Tutto è anche documentato dalle telecamere interne all’impianto…
Mma…!
Lascio i commenti a chi legge…
Certo il mio comportamento, incauto, non è stato esemplare…
Ma finalmente ero riuscito a conferire lo sfalcio…
In ogni caso volevo essere collaborativo e non volevo chiamare i vigili del fuoco o altro.
Ringrazio.