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VIBO VALENTIA – Sole, mare, divertimento. Sono le tre parole “magiche” che caratterizzano i mesi estivi. Ma per alcuni possono essere anche una chimera o, peggio, un vero e proprio incubo. Chi? È presto detto: i soggetti portatori di handicap, spesso costretti a rinunciare ad un diritto che dovrebbe essere loro sempre garantito, cioè l’accessibilità alle strutture, siano essere gestite dal pubblico che dal privato. È una questione di dignità, di uguaglianza, di umanità prima ancora che giuridica. Un diritto spesso negato per una mancanza di sensibilità e cultura.
Fortunatamente qualcosa sta cambiando anche nel nostro territorio. Dopo lo speciale sui prezzi applicati dagli stabilimenti balneari lungo la splendida “Costa degli dei” (LEGGI LA NOTIZIA), Il Quotidiano del Sud” ha intrapreso un nuovo viaggio, questa volta finalizzato a scoprire quali e quanti luoghi sono attrezzati per consentire anche alle persone disabili di potersi godere una vacanza al mare senza, così, dover restare richiusi nelle proprie abitazioni o nelle strutture sanitarie, agognando, in preda alla tristezza ed allo sconforto, una meta che per la maggior parte della popolazione è una cosa naturale.
Diciamolo subito: il quadro non è dei migliori, tuttavia, come detto, la tendenza, rispetto al passato, fa segnare segnali davvero incoraggianti in tal senso, segno che sia gli amministratori che gli imprenditori del settore turistico stanno dimostrando un rinnovato spirito di solidarietà (nel senso più positivo del termine) verso le persone meno fortunate.
Gli enti locali, già alle prese con la cinta troppo stretta dei bilanci, sono spesso chiamati a fare da sé, destinando quelle poche somme disponibili per l’installazione delle pedane sulla spiaggia. C’è, però, chi si è portato avanti come ad esempio il comune di Zambrone e chi lo sta facendo (vedi Vibo Valentia e Pizzo ed in parte Briatico), mentre in quelle che sono le due principali località turistiche del territorio (anche regionale), vale a dire Tropea e Ricadi, la situazione non è per nulla rosea, ma da entrambi gli esecutivi comunali c’è l’impegno a dotarsi delle strutture per il prossimo anno. Per il momento, qui come altrove, l’iniziativa è spesso affidata ai privati che, fortunatamente, riescono a sopperire alle carenze della pubblica amministrazione.
Significativo, al riguardo, è il caso di Pizzo in cui un’intera spiaggia è a disposizione dei portatori di handicap: è l’Oasi “Malfarà Beach” che offre non solo la possibilità di accesso alla battigia ma assistenza anche igienico-sanitaria. E come questa bella realtà altre insistono lungo gli oltre 50 km di costa vibonese. Un altro tasto dolente sono i trasporti dei diversabili: praticamente assenti a livello pubblico, con le uniche iniziative affidate alle associazioni o alle parrocchie, oppure ai provati delle strutture turistiche (ma ovviamente per i propri clienti).
Insomma, per consentire anche ai meno fortunati di accedere al mare, c’è ancora un bel po’ da fare nella provincia di Vibo Valentia.
LO SPECIALE COMPLETO NELL’EDIZIONE CARTACEA IN EDICOLA IL 2 AGOSTO DE “IL QUOTIDIANO DEL SUD”
Hanno collaborato allo speciale Eva Gluszak Castagna, Giusy D’Angelo, Enza Dell’Acqua, Annalisa Fusca, Ilaria Giuliano, Vittoria Saccà, Erica Tuselli e Ambrogio Scaramozzino.
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