Il Sistema bibliotecario vibonese
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Il botta e risposta al vetriolo tra l’ex direttore Gilberto Floriani e la dirigente comunale Adriana Teti sugli ingenti debiti del Sistema bibliotecario Vibonese
LA notizia dell’azione legale avviata dal Comune di Vibo nei confronti del Sistema Bibliotecario in particolare per i debiti (circa 275mila euro) contratti dal secondo nei confronti del primo, ha suscitato la secca replica dello storico ex direttore dell’ente culturale, Gilberto Floriani cui è seguito un duro attacco della dirigente Adriana Teti.
«Essendo sentimentalmente legato al Sistema, che ho fatto crescere per tanti anni, assieme a tutti quelli che ci hanno lavorato e ai sindaci del territorio, fino a farlo diventare un punto di riferimento dei servizi culturali e bibliotecari nel Mezzogiorno – esordisce – vengo oggi meno alla prudenza che mi converrebbe, a Vibo siamo ridotti così, per alcune necessarie puntualizzazioni».
DEBITI SISTEMA BIBLIOTECARIO, FLORIANI E LE ACCUSI “VELATE” ALL’OPERATO DI ADRIANA TETI
Floriani ricorda che «il Comune di Vibo Valentia ha aderito al Sistema nel 2012». In quel momento «era sindaco l’ottimo Nicola D’Agostino, ed assessore al Bilancio Nicola Manfrida, nonché Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Mangialavori. L’Ente si trovava in difficoltà economiche anche allora. La soluzione che si trovò fu di pagare un fitto di 15.000 euro per la parte occupata, che avrebbe trovato compensazione nella quota di adesione al Sistema pressappoco dello stesso Importo. Al Sistema veniva affidato con convenzione l’intero complesso affinché ne avesse cura e lo valorizzasse».
Le problematiche successive nascono dal fatto che il «dirigente comunale preposto non diede mai applicazione alla delibera comunale di adesione al Sistema nel punto che prevedeva il pagamento annuale della quota di adesione pari a 40 centesimi per abitante. Creando per il comune un probabile debito fuori bilancio. Tutto il resto è pretestuosità per coprire questa omissione. E, mi dispiace dirlo, invidia per i risultati acquisiti dal Sistema con le scarse risorse disponibili, nonostante le difficoltà e le molte promesse».
Floriani non manca di ricordare l’assegnazione del titolo di “Vibo Capitale del libro 2021” che porto «alla città un finanziamento di 500.000 euro. Aspetto ancora un cenno di ringraziamento per il lavoro di scrittura del progetto che ho sviluppato completamente da solo. Allo stesso modo, il Festival “Leggere&Scrivere”, ben otto edizioni, di cui la città di Vibo ha goduto e avuto il relativo lustro. Se qualcuno mi risponderà negherà tutto questo, ma è l’assoluta verità», la conclusione dell’ex direttore del Sistema bibliotecario.
LA SECCA REPLICA DELLA DIRIGENTE COMUNALE ADRIANA TETI A GILBERTO FLORIANI
«LASCI stare il Sistema bibliotecario e torni a Casa, Senza confondere il Sbv per “casa Floriani”». È al vetriolo la risposta della dirigente del Comune di Vibo, Adriana Teti, nei confronti di Gilberto Floriani.
Parole che proprio non sono andate già alla Teti. Per la dirigente quello di Floriani è il “Canto del cigno” evidenziando che «nella pubblica amministrazione parlano gli atti. Invito il signor Floriani, dunque, a consultare la delibera di Giunta comunale ed il relativo prospetto allegato, dove viene sintetizzato il debito del Sistema bibliotecario. Ebbene – aggiunge la dirigente – da questo prospetto risulta che l’ente locale deve avere dal Sbv circa 272mila euro esclusi i tributi, dopo aver riconosciuto la quota di partecipazione di 40 centesimi ad abitante».
TETI: «PRIMA DI SCRIVERE SI INFORMI» E SPIEGHI «LE IRREGOLARITÀ CONTABILI»
Risposto, dunque, nel merito la Teti invita, quindi, l’ex direttore dell’importante realtà bibliotecaria ad «informarsi prima di scrivere» e a spiegare «ai cittadini, dal momento che ha gestito il Sistema da più di 35 anni, con funzioni prima di direttore, poi direttore artistico, poi direttore scientifico, quali sono le irregolarità contabili, amministrative di cui ha parlato l’ex presidente Corrado L’Andolina (rimasto in carica appena sei mesi, tra maggio e novembre del 2022, ndr) ed oggi presidente della Provincia di Vibo». Quindi la Teti, si congeda con una massima dello scrittore colombiano Nicolás Gómez Dávila: “Colto è l’uomo che non converte la cultura in professione”.
Insomma, tra Floriani e palazzo Luigi Razza, sia nella sua espressione politica che dirigenziale, è ormai guerra aperta.
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