Una veduta di Nicotera
3 minuti per la letturaNICOTERA – Ha contratto il virus per la seconda volta, C.R., nicoterese ammalatosi di covid a marzo di quest’anno in Valle D’Aosta, dove lavorava in una struttura turistica. La notizia, data in esclusiva dalla nostra testata era stata diffusa dal Dipartimento di prevenzione dell’Asp che aveva eseguito il tampone sull’uomo dopo che questi aveva avvertito uno stato febbrile (LEGGI).
Dopo pochi giorni – causa ritardi nell’elaborazione dei tamponi stessi – ha ricevuto il risultato: positivo.
Ancora una volta.
L’uomo, chiuse le attività durante il primo lockdown, fu giocoforza costretto a ritornare nella sua città denunciando correttamente la sua presenza, conscio dei sintomi della malattia, e mettendosi di conseguenza in quarantena.
In quel periodo si era molto discusso del suo caso, talvolta con toni decisamente eccessivi, smorzati da un intervento del primo cittadino Giuseppe Marasco il quale sottolineò come il concittadino si trovasse nel «Nord Italia per esigenze di lavoro e sia ritornato avvertendo le autorità». Nessun motivo di preoccupazione, quindi, se non per la sua salute, adeguatamente monitorata. La situazione fortunatamente rientrò dopo un mese circa con l’auspicata guarigione. Però, dopo quasi otto mesi è ripiombato nell’incubo. Secondo il Dipartimento – e lo stesso primo cittadino di Nicotera, che opera nel campo medico – si potrebbe trattate con tutta probabilità di una reinfezione. Ad ogni modo, nei prossimi giorni il cittadino nicoterese sarà nuovamente sottoposto all’esame del tampone per capire se è ancora presente il virus nel suo organismo.
Ciò detto, lo abbiamo sentito per capire cosa è successo: «Guardi – ci ha riferito – non abbiamo alcun sintomo né io né i miei familiari (anche se l’Asp, per l’interessato, ha sostenuto il contrario, ndr), tuttavia c’è questo tampone positivo, sul quale i medici, però, hanno qualche perplessità. Vedremo il tampone di controllo cosa dirà».
Il nicoterese, dal marzo scorso, non è mai andato via dal centro costiero nel quale, pur essendosi verificato qualche caso, non c’è mai stato alcun focolaio. Rivendica, dal canto suo, prudenza e rispetto delle norme di prevenzione: «Sottolineo – ha dichiarato – di indossare sempre la mascherina nel modo corretto e di rispettare tutte le regole suggerite per la prevenzione».
Ed effettivamente attraversa le vie del paese sempre con il viso ben coperto e mantenendo la corretta distanza. Non è escluso, quindi, come riferito dal nicoterese, che i medici faranno successivi approfondimenti per far luce sull’accaduto. Che ha non pochi risvolti di interesse anche scientifico, pare. Gli scienziati si interrogano, infatti, sulla possibilità di contrarre la malattia per la seconda volta, con esiti e opinioni spesso contrastanti, nonostante la letteratura scientifica segnali pochi casi in cui il virus si è manifestato per più di una volta, ma con una forza fortunatamente ben minore.
Sembrerebbe il caso di C.R., che potrebbe essere oggetto di indagine per capire come possa essersi verificata la nuova positività e magari fornire qualche dato interessante sul fronte della ricerca scientifica. Con un grande “in bocca al lupo” per il nicoterese andato incontro a questa disavventura per esigenze di lavoro, e che sta affrontando con dignità e rispetto degli altri.
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