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Filippo Polistena

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VIBO VALENTIA – La notizia è di quelle che suscitano indubbiamente clamore: una donna morta in estate per un cancro al seno è stata spedita in Russia dove sarà crioconservata (congelata) in attesa che la scienza faccia le dovute scoperte utili a riportarla eventualmente in vita

VIBO VALENTIA – La notizia è di quelle che suscitano indubbiamente clamore e a darla è l’agenzia Ansa da Bologna in un articolo a firma di Dario Giordo: una donna morta in estate per un cancro al seno è stata spedita in Russia dove sarà crioconservata (congelata) in attesa che la scienza faccia le dovute scoperte utili a riportarla eventualmente in vita.

Non si tratta di un film di fantascienza ma, stando a quanto si apprende dall’agenzia giornalistisca, si tratta di una via sperimentale, che in Italia conta al momento due precedenti e con quello in discorso tre, che potrebbe aprire un vero e proprio mercato anche abbastanza fruttuoso.

Il caso in questione riguarda Galina Riabinina, 65 russa scomparsa quest’estate per un cancro al seno a Bologna, dove il corpo è rimasto per una serie di discussioni tra gli eredi e per la preparazione delle pratiche legali. Oggi da Bologna «alla presenza della figlia Tatiana e dei nipoti, si sono concluse le operazioni sulla salma della donna: chiusura del feretro ripieno di ghiaccio, quindi il trasporto verso l’aeroporto Marconi per quello che nelle intenzioni di chi ha organizzato tutta l’operazione – scrive l’Ansa – si spera possa non essere l’ultimo viaggio della donna, ma solo una tappa intermedia verso una nuova vita, verso la resurrezione. Il caso di Galina Riabinina ha fatto discutere, portando addirittura al litigio fra le due figlie della donna, una delle quali voleva che il corpo della madre venisse cremato, l’altra che pretendeva un trattamento speciale per quel corpo. Alla fine ha prevalso Tatiana, soddisfatta di poter così dare in futuro un’altra chance di vita a mia madre».

La donna «rinchiusa in una cassa speciale contenente le sue spoglie mortali, è partita a mezzogiorno dal ‘Marconi’ con destinazione Mosca, dove sarà ibernata, in attesa che la scienza faccia quello che finora non è riuscito a nessuno, ridare vita ai morti».

A mettere in piedi il trattamento di crioconservazione sarà la società russa Kriorus, unica in Europa ad offrire questo genere di servizio. La Kriorus in Italia si serve della ditta di onoranze funebri del vibonese Filippo Polistena, con sede a Mirandola (Modena) e a Vibo Valentia, in Calabria».

La società di Polistena si occupa «del primo intervento, dello stoccaggio, dell’imballaggio e della spedizione dei corpi». Il costo dell’operazione si aggira fra i cinque e i settemila euro (ibernazione esclusa). «Il processo di crioconservazione in Italia si sta evolvendo – spiega Filippo Polistena, il titolare della ditta – e le richieste per il processo sono in continua crescita».

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