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Uno degli striscioni esposti al funerale

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Funerali in piazza per far posto alla folla. La bara bianca salutata da palloncini e striscioni

ROMBIOLO (VIBO VALENTIA) – «SONO consapevole di essere condannata a morte, ciò nonostante continuerò a lottare fino alla fine». Una promessa, fatta a un suo confidente spirituale, che Stefania Restuccia ha mantenuto, rimanendo aggrappata alla vita fino a giovedì scorso quando quel maledetto tumore che ha invaso il suo corpo circa due anni fa non ha avuto la meglio e Stefania, ricoverata al Policlinico Umberto Primo di Roma, ha chiuso per sempre i suoi splendidi occhi colorati d’azzurro.

Aveva appena 21 anni. Un calvario di sofferenza e sacrificio che Stefy, così la chiamavano gli amici, ha affrontato con coraggio.

 

A tributarle l’ultimo saluto ieri mattina c’era una folla immensa. La piazza del Rosario del suo comune, Rombiolo, nel Vibonese (stante la prevedibile oceanica partecipazione impossibile celebrare i funerali in chiesa) non è stata sufficiente a contenere le migliaia di persone del paese e giunte da ogni dove per dire “Ciao” a una di quelle rare creature che qualche volta il Cielo manda sulla terra e poi reclama presto per sé. Il corteo funebre è partito dalla sua abitazione, ha fatto una breve sosta nella chiesa parrocchiale, per poi affluire in piazza del Rosario. La bara bianca è stata accolta da un lungo applauso e sistemata sotto il palco in cemento, dove a celebrare la cerimonia religiosa c’era il parroco don Raffaele Arena, assistito da padre Amedeo, da padre Pasquale e dai sacerdoti delle parrocchie vicine.

Da tutti parole di incoraggiamento a mamma Maria Preiti e papà Mimmo, che quella unica figlia, non l’hanno mai lasciata da sola. La sua vicenda ha suscitato molta commozione non solo in paese. Per il suo compleanno è andata a trovarla il suo cantante preferito Fabrizio Moro. L’artista, impegnato in un concerto al PalaLottomatica della Capitale, appresa la notizia ha ricordato commosso questa ragazza dagli occhi blu costretta a crescere troppo in fretta e le ha dedicato una canzone, mandando un abbraccio a papà Domenico e mamma Maria. Anche l’attrice Ambra Angiolini è andata a fare visita alla “guerriera”, come amava definirsi Stefania. Ma l’incontro che più ha lasciato il segno in Stefania è stato, senza dubbio, quello con Papa Francesco (GUARDA IL VIDEO). Ormai stanca e distrutta dal dolore si è rivolta al Santo Padre con un urlo flebile di preghiera: “Mi liberi… Non voglio esser qui, costretta in un lettino, ma tra la folla”.

In un suo ultimo post su un gruppo da lei creato su Facebook per tenere i contatti con gli amici al paese aveva scritto: «Stefania. 20 anni. Toro. Bionda fino a quando non ho preso il rasoio in mano. Occhi azzurri fino a quando non si sono spenti. Alta 1.75 fino a quando avevo le gambe dritte. 55kg fino a quando non ho incontrato un nemico cortisone ed i suoi alleati farmaci. Sei ante di armadio fino a quando non ho iniziato ad utilizzare solo pigiami (ma sempre abbinati). Simpatica fino a quando c’era il sorriso. Pigra fino a quando…. no scherzo, tutt’ora. Coraggiosa senza saperlo …. Figlia unica ma con pochi vizi. Abitudinaria (casa, divano, pixo, amici, musica, divano, casa, amici, pixo…). Ah.. dimenticavo! Faccio parte di una grande famiglia. Fam. osteosarcoma maligno nato il 4 agosto 2015 sotto il segno del Cancro”».

Infine la postilla: «“Fai un blog, fai una pagina, scrivi un libro, parla della tua storia” … non avevo il coraggio o la forza o magari volevo tenere tutto dentro ma poi ci pensi, perché no? Ci provo. Molte volte sento dire che con la mia croce sto aiutando tante persone (non so come) ma forse così potrei iniziare!».

Ecco com’era Stefania. Lungo il suo calvario, quando le forze cominciavano a venir meno, il suo pensiero sono stati gli altri. Il prossimo. Per i medici era una tosta che non si arrendeva, per chi ha avuto l’onore di conoscerla una ragazza diventata donna prima del tempo, per chi gli ha voluto bene, e sono in tanti, semplicemente un angelo. E si sa: il posto degli angeli è in Cielo.

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