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VIBO VALENTIA – Nessuno l’ha ancora visto in azione e forse è anche meglio così perché perderebbe tutto quell’alone di mistero che lo circonda e che circonda le sue opere. Che alla fine non sono altro che i segnali stradali, nella fattispecie quello del divieto di accesso. Un artista misterioso si aggira per la città capoluogo “colpendo” almeno due volte in poche settimane. La prima fu sullo spartitraffico della rotonda tra via degli Artigiani e via Giovanni Paolo II, con la fascia bianca del segnale diventata il tavolo per una rivisitazione curiosa, una sorta di street art, di una delle opere sacre per eccellenza: “L’ultima cena” di Leonardo da Vinci (LEGGI LA NOTIZIA). Da qualche giorno, G.W., la sigla tra parentesi quadre che accompagna queste curiose “opere”, ha colpito in centro città un altro divieto d’accesso, quello nell’aiuola sita tra via Santa Ruba e via Popilia in cui svetta una rappresentazione che ricorda lo stile di uno dei capostipiti della pop art, Keith Haring: omini stilizzati che si stringono in un abbraccio ideale attorno al mondo. E magari in questo periodo di terrorismo e paura, è proprio questo il messaggio che questo ignoto artista ha voluto lanciare: stare uniti per un mondo migliore, più giusto, più sicuro.
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