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Il manifesto realizzato dal graphic designer Andrea Bozzo

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VIBO VALENTIA – Torna il Festival Leggere&Scrivere. L’importante kermesse culturale, ormai giunta alla nona edizione, rilancia il suo collaudato format nell’anno di Vibo Valentia Capitale del libro con una rassegna che punta a replicare i numeri e la qualità delle edizioni precedenti.

Si parte da una sede inedita, non più coincidente con lo storico Palazzo Gagliardi, ma individuata nel più moderno e centralissimo Palazzo Miceli, nei locali già sede di una grande catena d’abbigliamento all’interno dei quali verranno allestiti gli spazi per le presentazioni e gli eventi che già si preannunciano di grande interesse.

Un’edizione, quella 2021, segnata anche dalle incertezze economiche e che, a differenza di quelle precedenti, non godrà del sostegno economico della Regione Calabria. Non a caso, gli organizzatori del Sistema bibliotecario vibonese, mettono subito in evidenza che l’evento «non sarebbe stato possibile senza il forte sostegno anche economico di Vibo Valentia Capitale italiana del libro e di istituzioni come il Comune di Vibo Valentia, attraverso l’impegno del sindaco Maria Limardo e dell’assessore alla cultura Daniela Rotino Araneo, che hanno creduto nella validità del progetto e delle sue potenzialità e si sono spese in maniera fondamentale perché non restasse lettera morta, e dei tanti generosi sponsor e donatori che hanno risposto e stanno rispondendo all’appello per la raccolta fondi dimostrando una fiducia e un senso di comunità straordinari».

Il Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia è una manifestazione che nel corso di nove anni si è ritagliata un posto importante tra i festival letterari italiani e l’edizione del 2021, che si svolgerà dal 26 al 30 ottobre e riprende dopo lo iato del 2020, si sviluppa sull’onda di due istanze complementari, quella della continuità e quella del rinnovamento.

La continuità consiste nella conferma della squadra di lavoro capeggiata da Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano che ne curano la direzione artistica, e da quelli che sono da sempre i punti di forza del Festival: «un’apertura senza pregiudizi alle suggestioni del dibattito culturale nazionale, il coinvolgimento delle forze più capaci della città, l’inclusione attiva del pubblico che non è solo testimone ma anche attore degli incontri, un’attenzione per la qualità della proposta, l’interdisciplinarietà, perché i saperi che si parlano comunicano meglio, l’attenzione ai più piccoli con una sezione apposita», perché «lettori si diventa, sempre nell’ottica della promozione della lettura e della valorizzazione dei presìdi culturali avendo come orizzonte la conoscenza come modello costitutivo di sviluppo del territorio e della società».

La letteratura sarà regina, ma non mancheranno la musica, il giornalismo, la politica, la scienza, l’arte, i fumetti, i nuovi media e tutto ciò che è comunicazione oggi. «Si tratta – spiegano i promotori – di una costruzione ambiziosa ma probabilmente senza quell’ambizione oggi non festeggeremmo Vibo Valentia Capitale italiana del libro 2021. Ed è all’interno di quel progetto rivelatosi poi vincente che si svilupperà il Festival Leggere&Scrivere di quest’anno.

E se la città ha dimostrato vicinanza al Festival, il Festival ha voluto rispondere entrando ancora di più dentro la città. «Per questo, e veniamo al discorso del rinnovamento, la sede della manifestazione cambia per spostarsi, dopo anni a Palazzo Gagliardi, verso il cuore della città: si svolgerà a Palazzo Miceli, su corso Vittorio Emanuele III, nei locali messi a disposizione gratuitamente dalla famiglia Miceli e che in passato hanno ospitato varie attività commerciali. Si tratta di una scelta anche simbolica, che punta a coinvolgere e rivitalizzare, per la durata della manifestazione ma si spera anche oltre, una parte di città un tempo molto più vivace e che negli ultimi anni soffre particolarmente gli effetti di una crisi globale che la pandemia ha molto esasperato».

Il manifesto di quest’anno racchiude nell’immagine del personaggio che sta per tuffarsi il senso profondo del Festival 2021. Lo ha realizzato il torinese Andrea Bozzo, uno dei più bravi graphic designer italiani, ed è un invito ad avere coraggio perché solo così si può ricominciare a vivere. Nei prossimi giorni verranno comunicati il programma completo delle varie giornate e i tantissimi ospiti.

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Stefano Mandarano

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