Mimmo Lucano ritira il premio a Vibo
2 minuti per la letturaVIBO VALENTIA – «Una giornata di festa che mi tocca il cuore, perché questo è un riconoscimento che gratifica l’anima. Osservo questi ragazzi e vedo la speranza per il futuro, ho la sensazione di stare in un luogo bellissimo, uno dei più belli della Calabria». Con queste parole Mimmo Lucano, sindaco, al momento sospeso, di Riace, ha ritirato stamani nell’ auditorium del Liceo Classico Morelli di Vibo Valentia il premio “L’operatore D’oro” giunto alle XII edizione. Tutti i dirigenti scolastici delle scuole superiori di Vibo hanno deciso di conferire a lui il riconoscimento per l’impegno concreto in difesa dei diritti umani.
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DELL’ACCOGLIENZA DOMENICO (MIMMO) LUCANO
Una presa di posizione forte delle scuole vibonesi, in un momento anche complicato, «che dimostra coraggio» dice Lucano, vista la vicenda giudiziaria che lo ha investito, a cui hanno voluto partecipare anche l’ANPI con la presenza di Peppino Lavorato ed il presidio vibonese di Libera, rappresentato da Maria Joel Conocchiella. Ed è la giovane esponente a trascinare l’attenta platea dei giovanissimi, quando a margine del suo intervento intona “Bella Ciao” come canto di resistenza dell’umanità, prontamente seguita da tutti i ragazzi e le ragazze e dallo stesso Lucano che si alza in piedi a cantare.
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«La scuola ha una funzione straordinaria, forma le coscienze, la società, ed io devo ad un professore di religione questa mia forma di impegno che mi morde da dentro. La Calabria non è una terra che deve essere sempre con le manette ai polsi ma ha anche bisogno di libertà, democrazia, speranza e Riace lo ha dimostrato. Apparteniamo tutti alla famiglia umana. Io sono un laico, ma ho imparato da quel professore che il cristianesimo è un contratto d’amore e quindi è completamente antitetico che un cristiano abbia pensieri di odio, o di xenofobia o accanimento contro i più deboli. Lui era un sacerdote e fu sospeso con l’accusa di essere un sovversivo, ma perché Cristo non era il primo sovversivo? C’è una umanità sbagliata nel mondo, la nostra non è stata una accoglienza di buonismo ma di giustizia».
E poi Lucano non si tira indietro dal dire qualcosa di più politico «tra gli ultimi due Ministri dell’Interno non so chi scegliere, Minniti dice di essere con Riace, ma io non ci credo, i problemi sono iniziati con il suo Governo, abbiamo dato fastidio. La mia politica è attaccata all’utopia sociale di sinistra, mi dicono di candidarmi alle europee, a me non interessano le poltrone ma solo contribuire a cambiare la società, ieri da sindaco, oggi da sospeso, domani magari non sarò nulla ma continuerò a farlo».
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