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2 minuti per la letturaVIBO VALENTIA – Si è conclusa la sesta edizione del Festival Leggere&Scrivere a Vibo Valentia. L’iniziativa, andata avanti per sei giorni, ha visto oltre 200 dibattiti per un totale di 250 ospiti. Un programma, è scritto in una nota degli organizzatori, che ha spaziato tra musica, letteratura, scienza, attualità e che ha visto la partecipazione di 30.000 persone.
Molti i sold-out: dall’incontro con il presidente del Senato Pietro Grasso alla serata con Morgan. Successo anche per le lectio magistralis di Carlo Freccero e del filosofo Gianni Vattimo. Stesso discorso per Lirio Abbate, Luciano Violante, Leo Gullotta, Franco Arminio, Don Backy, Marina Ripa di Meana, a testimonianza di un festival, è scritto nella nota, «che ogni anno dimostra di essere poliedrico e di venire incontro a gusti diversificati».
«Successo di vendite – prosegue la nota – si è registrato anche al bookshop di palazzo Gagliardi. Tra i libri più venduti si segnalano: Storie di sangue, amici e fantasmi (Feltrinelli) di Pietro Grasso, Cedi la strada agli alberi (Chiarelettere) di Franco Arminio, La lista. Il ricatto della Repubblica di Massimo Carminati (Rizzoli) di Lirio Abbate. Buon esito anche per La jihad delle donne (Salerno editore) di Luciana Capretti e Cattivi maestri. La sfida educativa alla pedagogia mafiosa (Edb) di don Giacomo Panizza». Il Festival Leggere&Scrivere è stato anche sapori, arte e musica.
«Dall’arte – prosegue la nota – alla musica classica. Chiesa di San Michele gremita per le tre serate di concerti in ricordo della violinista vibonese Greta Medini. Il Festival ama i giovanissimi; un amore ricambiato: oltre 1000 tra bambini e ragazzi, dalla scuola materna alla media, sono stati coinvolti nelle iniziative ludiche a palazzo Gagliardi e alla roulotte ‘Libertinà, ideata da Giovanni Lauritano».
«Il bilancio – afferma Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese e anima del Festival Leggere&Scrivere – è più che positivo. Il pubblico ha premiato anche in questa edizione una formula che offre un ventaglio di appuntamenti per ogni fascia di età, l’obiettivo è fare un festival sempre più ricco di proposte». «Come ogni anno nei giorni del festival Vibo Valentia si trasforma in una piccola capitale delle cultura» affermano Floriani e Maria Teresa Marzano.
«Siamo pronti – proseguono – a metterci al lavoro per crescere ancora di più: ci spinge l’attenzione con cui ci ha seguito il pubblico». «Il festival – afferma Floriani – è un patrimonio di Vibo, dei vibonesi, di tutto il territorio: l’auspicio che, anche grazie a una sempre maggiore attenzione dei media locali in futuro, si sviluppi questa consapevolezza di un bene comune, che ognuno, a seconda del proprio ruolo, deve contribuire a far crescere. L’edizione 2017 ha visto crescere anche l’attenzione dei media nazionali; un segnale che ci spinge a continuare su una direzione ben precisa: mantenere l’identità vibonese e calabrese, ma nello stesso tempo allargare gli orizzonti e diventare una realtà ben posizionata anche nel panorama culturale italiano. Noi siamo pronti per questa sfida e da domani ci metteremo al lavoro».
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