La folla di devoti durante la celebrazione eucaristica presso la Fondazione cuore immacolato di Maria rifugio delle anime
INDICE DEI CONTENUTI
In migliaia a Paravati per il 31esimo anniversario dell’arrivo della Statua del Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime, la testimonianza del vescovo Oliva: «Natuzza sapeva leggere nel cuore delle persone»
MILETO (VIBO VALENTIA) – Il 13 novembre 1993 a Paravati, principale frazione di Mileto, nel corso di una solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’allora vescovo Domenico Tarcisio Cortese, veniva “consegnata alla pietà popolare” l’effigie del Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime. SI tratta della statua che rappresenta la Madonna per come sarebbe apparsa a Natuzza nel corso delle innumerevoli visioni mistiche che hanno attraversa la sua vita fin da quando era una persona a metà strada tra l’essere una bambina e una ragazza. La statua, opera dello scultore di Ortisei, Conrad Moroder, rappresenta una giovane tra i 15 e i 16 anni vestita di bianco e con la pelle leggermente scura.
Ogni anno la seconda domenica di novembre la Fondazione Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime, che ha raccolto l’eredità spirituale di Natuzza Evolo, è teatro di un raduno di fedeli (un tempo giungevano a Paravati centinaia di cenacoli di preghiera con tanto di stendardi oggi invece il flusso di pellegrini non prevede l’esposizione degli stendardi dei cenacoli), che giungono nella principale frazione di Mileto per pregare insieme come Natuzza esortava sempre a fare.
“NATUZZA LEGGEVA NEL CUORE DELLE PERSONE”: L’OMELIA DEL VESCOVO OLIVA
Quest’anno a presiedere la celebrazione eucaristica difronte ad diverse migliaia di fedeli accolte nella spianata della Villa della Gioia (il complesso a sfondo religioso sognato da Natuzza e in via di realizzazione) c’erano il vescovo di Locri-Gerace, Francesco Oliva, e il vescovo di Prato Giovanni Nerbini. Nel corso della celebrazione il vescovo Oliva, confessando “una certa emozione per trovarmi in questo luogo” ha ricordato l’ultima volta che venne a Paravati assieme al vescovo di Mileto Attilio Nostro e la prima volta in assoluto quando incontrò Natuzza Evolo.
«Ricordo l’ultima volta, – ha esordito Oliva – quando accompagnai il vescovo Nostro, vescovo di questa diocesi, e anche lui con me rimase sorpreso di quel senso di raccoglimento e di preghiera che in questo luogo si viveva. Noi torniamo sempre in questo luogo non per turismo, non per svago ma vi ritorniamo perché dobbiamo incontrare il Signore. Vogliamo vivere momenti di silenzio e di preghiera».
Il secondo episodio riguardante Natuzza citato da mons. Oliva, invece, riguarda la prima esperienza con al mistica. «Gesù vede quello che c’è nel cuore di ciascuno di noi. Siamo in questo luogo, questo luogo santo e benedetto, questo luogo che è stato amato da Natuzza. Natuzza la serva di Dio che ci accoglie. La religiosità di questa donna non era la religiosità delle apparenze dei formalismi, degli esteriorismi. Era la religiosità del cuore. Lei sapeva leggere nel cuore delle persone».
IL RICORDO DEL VESCOVO OLIVA: «NATUZZA SAPEVA LEGGERE NEL CUORE DELLE PERSONE»
«Non posso dimenticare – ha rievocato Oliva – l’unica esperienza che ho avuto di conoscerla avendo accompagnato da lei un ammalato della parrocchia e lei ebbe la bontà di ricevermi perché lei solitamente riceveva i sacerdoti quando accompagnavano gli ammalati. Quello che mi ha colpito di più è che lesse nel mio cuore. Quello che c’era nel mio cuore senza conoscermi. Era la prima volta che andavo da lei. Perché era una donna che leggeva nel cuore delle persone. Perché per lei il cuore conta più di tutte le altre cose. La religione del cuore, dell’intimità, dei sentimenti è molto importante, molto più della religiosità delle apparenze. Amiamo con tutto il cuore, Gesù ce lo chiede»
Oliva ha concluso, poi, con l’esortazione a tutti i fedeli «ad amare con il cuore, non con gli esteriorismi, con le menzogne, con le falsità. Gesù guarda il cuore delle persone. Ricordatevi quando andrete via da questo luogo che il Signore ha letto nel nostro cuore. Cosa ha da dire il Signore al nostro cuore. Cosa c’è nel nostro cuore, sentimenti di amore? Di altruismo? Sentimenti di accoglienza? O c’è un cuore egoista che pensa al proprio io e ha messo il proprio io al posto di Dio? Curiamo il nostro cuore, perché se il nostro cuore è sano tutto quello che faremo sarà sano perché il nostro agire dipende da quello che c’è nel nostro cuore. Il mio invito è guardare alla religiosità del cuore che conta molto di più di tante altre cose».
L’ANNULLO FILATELICO PER I 100 ANNI DI NATUZZA EVOLO
Tra le celebrazioni organizzate per ricordare i 100 anni dalla nascita di Natuzza Evolo c’è anche l’allestimento da parte di Poste di un banchetto con servizio filatelico temporaneo attivo durante la mattinata di ieri, 10 novembre 2024, presso la Fondazione. Il servizio filatelico temporaneo ha consentito di annullare le proprie spedizioni e corrispondenze con un bollo speciale con la dicitura “Centenario nascita Natuzza Evolo 1924-2024 – 10.11.2024- 89852 Paravati (Vv)”.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA