Il vescovo Attilio Nostro durante l'omelia a Paravati
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Il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Attilio Nostro, durante la messa in ricordo della morte di Natuzza condanna ‘ndrangheta e massoneria
MILETO (VIBO VALENTIA) – Sono passati 13 anni da quando il primo novembre 2009, all’alba del giorno di Ognissanti, Natuzza Evolo, la mistica originaria della popolosa frazione Paravati, è morta all’età di 85 anni. Da allora di cose ne son successe tante, belle e brutte, per la Fondazione Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime, la sua sesta figlia. Ma su tutte una: finalmente il 6 agosto scorso la grande chiesa sognata dalla mistica è stata dedicata ed aperta al pubblico.
Tredici anni dalla morte di Natuzza Evolo e, finalmente, la comunità ha potuto celebrare la commemorazione del suo passaggio al Regno di Dio nella chiesa che ella ha sempre sognato. La stessa grande chiesa che, stando ai racconti delle sue visioni mistiche, la Madonna le aveva promesso che sarebbe sorta.
A presiedere la liturgia eucaristica il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Attilio Nostro, che, nel corso della sua omelia ha ricordato proprio come «quest’anno, ringraziando Dio, ringraziando la Madonna siamo dentro questa meravigliosa, bellissima chiesa a rendere onore e gloria ai santi e a Dio che li ha resi grandi».
NEL RICORDO DI NATUZZA LA CONDANNA DEL VESCOVO NOSTRO A ‘NDRANGHETA E MASSONERIA
Ma per il presule miletese la presenza in gran numero dei fedeli a Paravati, se ne conteranno alla fine della giornata diverse migliaia (tenuto conto della altre due celebrazioni eucaristiche nel calendario quotidiano) «è segno di una chiesa che intende dire la sua, che intende offrire il proprio contributo affinché questa società cambi, perché questa società -ha attaccato con decisione il vescovo – non sia condizionata dalla ‘ndrangheta che è un cancro di cui ci dobbiamo liberare, o dalla massoneria o da una mentalità retrograda che non ci consente di spiccare il volo».
Per Nostro la Calabria e i calabresi sono «chiamati ad essere una voce profetica e non assimilabile a nessuna altra voce, perché non abbiamo un padrone, abbiamo un padre che ci guida. Non abbiamo una logica razionale che ci guida, abbiamo il logos. Non abbiamo uno spirito di vendetta o di sopraffazione con violenza ma abbiamo lo Spirito santo».
IL VESCOVO NOSTRO: «NON RINUNCIAMO ALLA VITA ETERNA»
Il vescovo Attilio Nostro ha ribadito l’esortazione ad amare Dio: «Amiamo Dio, lui che ci ha amati per primi, e non rinunciamo alla nostra vocazione alla santità con i compromessi che il mondo ci offre. Non rinunciamo alla vita eterna». La scelta di ognuno di noi, per il pastore di Mileto, deve essere chiara e limpida «senza compromessi con la logica del mondo, senza inseguire altri sogni di potere che non quelli a servizio reciproco e fraterno. Questa è la chiesa di Dio, questa è la nostra fede, nient’altro che questa».
IL RICORDO DI NATUZZA NELLE PAROLE DEL VESCOVO NOSTRO
E proprio parlando di servizio al prossimo, Nostro chiama in causa Natuzza Evolo ricordando come «è proprio nella semplicità di questo servizio che mamma Natuzza ha reso lungo tutto il corso della sua vita anche noi poniamoci a servizio di questa chiesa» che siamo noi. «Nel servizio reciproco – ha proseguito – dobbiamo rendere palese e manifesto, evidente e tangibile quell’amore con il quale siamo stati amati. Non accontentiamoci, seguiamo Dio con il sacro timore di non essere sicuri di raggiungere quel paradiso a cui Gesù e Maria ci invitano spalancandoci la porta della loro storia che non è una storia facile, come la nostra, ma è una storia sana»
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