Il vescovo Attilio Nostro
2 minuti per la letturaCON la fine, il 31 marzo, dello stato di emergenza Covid, tornano a celebrarsi le attività pastorali. Le celebrazioni liturgiche possono così riprendere nelle modalità consuete, compreso tutto ciò che concerne la pietà popolare.
La nota è stata diramata ieri sera dalla Diocesi guidata dal vescovo Attilio Nostro nella quale si evidenzia, in ogni caso, che coloro i quali accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni o prendono parte ad una processione, sono tenuti ad indossare i dispositivi di protezione individuali per le vie respiratorie di tipo Ffp2, ad igienizzare accuratamente le mani e rispettare il distanziamento personale. Il segno della pace durante la Messa si continuerà a manifestare con un inchino o altro gesto evitando la stretta di mano o l’abbraccio mentre nella distribuzione della santa Eucarestia si continueranno a seguire le modalità precedenti: i Ministri di Dio continueranno a indossare la mascherina e a igienizzare le mani prima di distribuire l’Eucaristia esclusivamente nella mano. Inoltre, le acquasantiere della chiesa siano mantenute vuote.
Per quanto concerne le prime comunioni, esse saranno celebrate in più date, tenendo conto della capienza della Chiesa Parrocchiale e del numero dei comunicandi; anche il Sacramento della Confermazione sarà celebrato in più date, tenendo conto della capienza della Chiesa Parrocchiale e del numero dei cresimandi. Torna a celebrarsi con con o senza Messa il rito funebre ma si dovrà tenere conto delle disposizioni dell’autorità comunale per i decessi a causa di Sars- Cov-2 e si riprenderà l’accompagnamento del feretro sia verso la Chiesa che verso il Cimitero, rispettando le modalità in uso prima della pandemia.
La settimana santa. Per quanto concerne la settimana santa, il vescovo – che ha anche tenuto presente la guerra in corso – ha stabilito che la Domenica delle Palme venga celebrata come previsto dal Messale Romano, ma bisognerà evitare il passaggio dei rami di ulivo o di palma da una persona all’altra.
Il Giovedì Santo, per la Lavanda dei piedi, ci si dovrà attenere a quanto prescritto ai n. 10-11 del Messale Romano. Il parroco effettuerà la sanificazione delle mani dopo aver compiuto il rito di ciascun apostolo ed eviterà il bacio del piede, consigliando eventualmente ai 12 partecipanti di portare personalmente la tovaglietta per far asciugare le estremità inferiori.
Nel Venerdì santo si dovrà inserire nella decima Preghiera universale (denominata: “Per quanti sono nella prova”) un’intenzione per quanti soffrono a causa della guerra. L’atto di adorazione della Croce, poi, avverrà secondo quanto prescritto ai nn. 18-19 del Messale Romano evitando il bacio; la Veglia Pasquale sia celebrata in tutte le sue parti come previsto dal Messale Romano.
Il vescovo Nostro, infine, invita i fedeli alla partecipazione “in presenza” delle celebrazioni liturgiche ed esorta tutti «a vivere in pienezza il mistero della passione e risurrezione di Cristo, offrendo la preghiera personale e comunitaria perché la Grazia divina possa entrare nella nostra vita come fonte di rinnovamento e di profonda Gioia nel Signore e Padre nostro».
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