La partenza della Fiaccolata
4 minuti per la letturaMILETO – Erano presenti in migliaia (almeno in cinquemila per come riferito dagli organizzatori) alla fiaccolata organizzata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione della Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, ente ispirato nella sua costituzione dalla mistica di Paravati Natuzza Evolo deceduta il primo novembre 2009 (LEGGI), relativamente alla revoca dell’autorizzazione a professare il culto religioso al suo interno (LEGGI LA NOTIZIA) da parte del vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea Luigi Renzo.
Una fiaccolata silenziosa che, partita da piazza Giovanni Paolo II antistante la Basilica Cattedrale di Mileto, ha raggiunto i cancelli della Villa della Gioia (il complesso architettonico in corso di costruzione a Paravati) dove i devoti di Natuzza Evolo si sono riuniti in preghiera utilizzando come traccia guida una registrazione della mistica.
«Siamo qui – hanno ricordato gli organizzatori durante la fiaccolata – per accogliere l’invito della Madonna che a Natuzza ha detto: Fate Cenacoli di preghiera. Cosa significa fare Cenacoli? – si chiedono i promotori dell’iniziativa – Pregare insieme e soprattutto come insegnava mamma Natuzza “non fare mormorazioni”».
La decisione di revocare l’approvazione dello Statuto originario della Fondazione, nata come ente di culto e quindi soggetta all’approvazione da parte dell’ordinario diocesano, nasce dall’esito di una assemblea dei soci dell’ente che ha bocciato le richieste di modifica dello Statuto avanzate dal vescovo e sostenute anche dalla gerarchia ecclesiastica della Santa Sede (LEGGI DELL’ASSEMBLEA CHE HA BOCCIATO LE MODIFICHE) dopo quella riunione in cui anche il presidente, don Pasquale Barone, e il tesoriere, padre Michele Cordiano, hanno votato no alle modifiche il vescovo ha chiesto ai sacerdoti facenti parte del Consiglio di Amministrazione di dimettersi dall’ente entro il 31 luglio, cosa che è avvenuta, per poi emanare il primo agosto il decreto di revoca (LEGGI LE MOTIVAZIONI DEL VESCOVO).
Da quel momento, in un turbinio di polemiche e di interpretazioni variegate dell’accaduto, la Fondazione ha cessato di essere un ente di culto e, pertanto, non ha più potuto organizzare manifestazioni religiose al proprio interno. Negli scorsi giorni il presidente facente funzioni, Marcello Colloca, ha avviato una procedura tesa a riaprire il dialogo con la diocesi (LEGGI LA NOTIZIA) e tentare di superare questo momento di crisi con l’obiettivo ultimo di ripristinare la collaborazione tra la sesta figlia di Natuzza Evolo (così la mistica definiva la Fondazione) e il vescovo Luigi Renzo che, è bene ricordarlo, ha iniziato a chiedere la riforma dello statuto già da almeno un paio d’anni.
Nel frattempo, alcuni devoti di Natuzza hanno voluto organizzare la fiaccolata svoltasi nella notta delle stelle cadenti, il dieci agosto, in una atmosfera a tratti tesa tra i sostenitori delle ragioni della Fondazioni e chi sostiene invece le ragioni del vescovo.
All’appuntamento hanno preso parte «fedeli giunti da ogni parte della Calabria (Reggio, Catanzaro, Crotone, Cosenza, nonché dai paesi del vibonese), dalla Campania e dalla Puglia» che hanno voluto «elevare a Dio e alla Madonna, con fede sincera una supplica, una richiesta di grazia, proprio sull’esempio della mistica che ha sempre ripetuto: “Io ho avuto sempre fiducia in Gesù e nella Madonna”. Dio guarda i cuori che sono mossi da buone intenzioni e con questo spirito le migliaia di persone presenti, con sincera umiltà, hanno elevato al Cielo una preghiera per ottenere la grazia che la Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime torni ad essere un luogo di rifugio, di preghiera, per ristorare lo spirito e il corpo».
I fedeli, al di là degli aspetti giuridici e di diritto canonico della questione, hanno auspicato che la Fondazione «torni finalmente quel posto dove tutti hanno incontrato Dio e Maria nelle diverse attività di fede e di carità finora intraprese. La manifestazione, che ha visto anche la presenza di qualche sacerdote, è stata abbracciata spiritualmente – proseguono gli organizzatori – da tante e tante persone dalle loro località che simbolicamente hanno acceso un cero riunendosi in preghiera. Momenti del genere si sono verificati negli Stati Uniti e in Libano a Damour dove un padre missionario ha coinvolto la propria comunità per unirsi alla preghiera silenziosa sviluppatasi lungo il percorso che dalla Cattedrale è giunto fino ai cancelli della Villa della Gioia a Paravati».
Gli organizzatori della fiaccolata hanno inteso ringraziare «tutte le Forze dell’Ordine che hanno contribuito alla riuscita dell’evento: la Questura, il capitano dei carabinieri di Vibo Valentia Piermarco Borettaz, la stazione dei carabinieri di Mileto nella persona del suo vice comandante, il comando Vigili Urbani del Comune di Mileto nella persona del suo comandante Domenico Ferrara. Gli organizzatori, con i loro 205 volontari, hanno collaborato con le Forze dell’Ordine affinché – hanno concluso – tutto si svolgesse nel massimo ordine e sicurezza».
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