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Il viaggio del sindaco di Jonadi Fabio Signoretta alla città di Pirjatyn per siglare un accordo per la cooperazione a sostegno del popolo ucraino
QUEL disegno, ricevuto da un gruppo di bimbi ucraini, lo conserva gelosamente. «È il dono emotivamente più intenso», commenta Fabio Signoretta di ritorno a Jonadi. Intenso perché quel cagnolino con i colori gialloblu rappresenta il simbolo della difesa ucraina e l’incrollabile volontà di un intero popolo di non piegarsi alla prevaricazione del potente vicino russo che sta devastando da più di due anni la loro patria.
Il giovane sindaco del Vibonese ha visto negli occhi di quei bimbi le sofferenze ma anche il profondo orgoglio che è quello di una nazione che chiede aiuto per vincere la sua guerra. «Non si può comprendere nella sua interezza ciò che avviene a queste latitudini se non lo si vede di persona», commenta l’amministratore che ha trascorso tre giorni nel Paese dell’est Europa dilaniato dal conflitto con la Russa. Un’iniziativa organizzata dalla presidente nazionale dei Radicali Italiani, Patrizia De Grazia alla quale Signoretta ha aderito sin da subito «perché ho sentito l’esigenza portare non solo la solidarietà a parole a questo popolo ma, nel nostro piccolo, anche con i fatti».
L’ACCORDO FIRMATO DAL SINDACO DI JONADI SIGNORETTA A SOSTEGNO DEL POPOLO UCRAINO
Ed è così che il sindaco jonadese ha siglato un accordo per l’amicizia e la cooperazione reciproca con il collega della città di Pirjatyn, Andrii Simonov, uno dei più giovani amministratori della regione di Poltrava (42 anni), al confine con quella martoriata di Kharkiv. Un protocollo d’intesa che mira alla condivisione reciproca di know-how in ambito scientifico, tecnologico, medico, sociale, ecc. «Il supporto fornito ad un paese colpito dalla guerra sotto l’aspetto delle competenze e delle conoscenze rappresenta un forte segnale di vicinanza al popolo ucraino ma anche un metodo innovativo di cooperazione», commenta ancora Signoretta che annuncia l’avvio imminente delle attività per rendere questa collaborazione proficua e interessante per entrambi i comuni, che farà il paio con quelle che saranno promosse in altre città.
«L’intenzione della mia amministrazione – aggiunge – è quella di aprire delle call per coinvolgere professionisti ionadesi ma anche del resto del territorio, affinché possano animare degli interscambi a distanza con la popolazione ucraina. Parlare, confrontarsi con chi vive laggiù e sogna di diventare europeo. Una opportunità per gli stessi professionisti, che potranno così accrescere le loro competenze e il proprio bagaglio di esperienze. Pirjatyn è una città che nonostante tutto continua a vivere e cerca di creare benessere per la propria gente. Una città pulita visto che il servizio di raccolta differenziata è efficiente, così come lo sono le politiche di protezione dell’ambiente e le attività di smaltimento dei rifiuti».
IL SINDACO SIGNORETTA DA JONADI A PIRJATYN PER AIUTARE IL POPOLO UCRAINO
Ma è stato un viaggio soprattutto emozionale quello del giovane amministratore jonadese in una delle aree dell’Ucraina lambite dalla guerra. Un tragitto non certamente agevole visto che il viaggio in treno da Varsavia, dov’è giunto in volo da Napoli, a Pirjatyn, a circa 1000 km di distanza, è durato ben 21 ore, «quattro in più di quanto ci era stato detto». Una volta varcato il confine ucraino si è iniziato a respirare aria di conflitto: «Durante il tragitto abbiamo dovuto affrontare un doppio controllo del passaporto, prima ad opera del controllore del convoglio e poi direttamente dai militari dell’esercito».
Finalmente il giorno dopo la delegazione arriva in città, sita a circa 100 km ad est di Kiev. «L’atmosfera che si respira è surreale – commenta ancora Signoretta – già dai primi passi per le vie del capoluogo. Anche se l’epicentro del conflitto è distante, chiaramente l’eco delle bombe si sente anche qui e questo si riflette sullo stato d’animo delle persone. Appena ho incontrato Andrii (Simonov, ndr) ho notato subito in lui ciò che avrò modo di vedere nelle tante persone che incontrerò nei tre giorni successivi: da un lato la stanchezza per un conflitto che si protrae da troppo tempo ma dall’altro anche la fierezza di un popolo che non vuole piegarsi al nemico nonostante i due anni di conflitto e le decine di migliaia di morti».
LA RESILIENZA DI UNA NAZIONE
È la resilienza di una nazione intera che si è stretta attorno al suo presidente, Volodymyr Zelenskij e questo è un sentimento che si riscontra anche nei giovani e giovanissimi. Giovani che però sempre più numerosi partono per il fronte, anche da Pirjatyn: «Un’intera generazione in guerra, parte della quale forse non farà più ritorno alle proprie famiglie» rileva Solomov e questo è un altro aspetto straziante.
Al collega ucraino, Signoretta ha donato delle Viole perché, spiega: «Jonadi è, appunto, il paese delle viole, e ho portato dei semi per piantarli. Un modo per dire no alla guerra, per dire che noi non portiamo armi ma fiori. Andrii ha una grande dedizione verso la sua gente e l’ambiente, e questo è stato evidente dai luoghi che abbiamo visitato» quali l’ospedale e un asilo nido con il suo rifugio, ricavato da una cantina e pronto per essere utilizzato dopo soli due mesi di lavoro, reso un luogo sicuro e con le pareti colorate per rassicurare i bambini: «Scene che non possono non turbare – aggiunge – soprattutto quando ci hanno fatto ascoltare il segnale di alert che suona ogni 3-4 ore e vedere quei bambini che si mettono in fila per raggiungere il rifugio più vicino è stato un colpo al cuore».
LA TOCCANTE VISITA AL MONUMENTO CHE SI AGGIORNA QUOTIDIANAMENTE
Toccante anche la visita al monumento ai caduti che si aggiorna quotidianamente, al Centro Servizio Sociale di Pirjatyn che si occupa di bimbi affetti da disabilità: «Un luogo a dir poco straordinario, dove, oltre all’attenzione nei confronti dei più piccoli, ci si focalizza anche sull’assistenza ai genitori, dando loro consigli utili e piuttosto pratici sulla gestione a casa di situazioni complesse»; quindi l’incontro con Olena Shuliak, la segreteria nazionale del partito di Zelenskij, insieme ad una delegazione di parlamentari a conclusione della tre giorni prima del ritorno a Varsavia e da lì, in aereo, in Calabria, a Jonadi.
Quello in Ucraina è stato, dunque, per il giovane sindaco del Vibonese un viaggio emotivamente forte, reso possibile «dall’importante assistenza del parlamentare Ucraino, Oleksii Ustenko, e della Presidente De Grazia nel creare e gestire i progetti di cooperazione tra territori italiani e ucraini. Il loro coordinamento è fondamentale per la gestione dei rapporti sovranazionali. Un viaggio che porterò sempre nel mio cuore».
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