La scuola don Bosco di Vibo Valentia
4 minuti per la letturaVIBO VALENTIA – I vigili del fuoco hanno effettuato un sopralluogo di verifica presso i locali della scuola primaria “Don Bosco” e della scuola secondaria “Garibaldi”, in riscontro alle note trasmesse dal “Comitato Genitori Responsabili” e dall’Ufficio scolastico regionale.
Il tutto, però, senza l’ausilio di macchinari ma solo a vista. Ed è questo che non è stato digerito dal sodalizio formato da centinaia di genitori degli scolari vibonesi.
Ma entriamo nel merito, riportando proprio quanto scritto in un documento ufficiale. «Il personale in servizio presso il Comando ha effettuato, in data 16/09, un sopralluogo tecnico teso a verificare la sussistenza di criticità e di altre problematiche correlate alla staticità, svolto in maniera speditiva e senza ausilio di strumentazione, basando le istantanee risultanze di quanto emerso sulla esperienza maturata in ambito di soccorso tecnico caratterizzato dall’immediatezza della prestazione», recita il documento vidimato dal comandante Alessandra Rilievi.
La struttura scolastica visionata in prima istanza è stata la scuola primaria “Don Bosco”, dove «non si evidenziano quadri fessurativi premonitori di un dissesto statico in atto». Successivamente è stato effettuato un sopralluogo presso i locali della scuola secondaria “Garibaldi” «nella quale, non verrà svolta per il corrente anno scolastico l’attività didattica in quanto trasferita in altra sede, mentre permarranno, orientativamente fino al mese di ottobre, gli uffici».
All’atto del sopralluogo, «si riscontrava altresì un cantiere edile all’interno del sedime di competenza della scuola secondaria “Garibaldi”, per le opere di adeguamento sismico dell’intero complesso scolastico». Nello specifico, «i lavori riscontrati, localizzati esclusivamente in corrispondenza dei locali interrati posti sulla verticale della scuola “Garibaldi”, consistevano nelle opere di scavo al fine di esporre a vista gli elementi di fondazione oggetto di adeguamento sismico». Dunque, «da un sopralluogo speditivo di tipo visivo, tali lavori non evidenziavano la determinazione di quadri fessurativi indicatori di eventuali cedimenti e/o compromissione degli elementi strutturali».
Sulla base dei riscontri effettuati al momento della verifica «non si sono identificate condizioni che facciano presumere nell’immediatezza ad eventuali criticità di natura statica che possano sfociare in un potenziale pericolo per la pubblica incolumità». Vista la natura dell’indagine, «speditiva, visiva e non supportata da strumentazione», i vigili hanno rimandato all’Ufficio tecnico del Comune «l’implementazione di una campagna di controllo e verifica di tipo strumentale che ne constati l’effettiva condizione di staticità del corpo di fabbrica, tenendo conto anche di quelle che sono le future attività da intraprendere al fine dell’adeguamento sismico del complesso scolastico».
Per la scuola “Don Bosco”, non oggetto al momento di delocalizzazione presso altre strutture, «rimane in carico al Dirigente scolastico (Mimma Cacciatore, ndr) l’obbligo degli adempimenti in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, che dovranno tener conto anche delle nuove condizioni attualmente insistenti sul complesso scolastico».
Come detto prima, il “Comitato Genitori Responsabili” è voluto intervenire in merito alla vicenda. «Stiamo preparando una ulteriore richiesta di accesso agli atti all’Ufficio tecnico del Comune, perché pretendiamo certezza e sicurezza. Su quali basi è stata assicurata l’agibilità della struttura al fine di consentire il regolare svolgimento dell’attività scolastica dei bambini alla “Don Bosco”? – hanno affermato i referenti Gianluca Rubino, Adele De Angelis e Antonino Pagano. – Al momento non abbiamo rassicurazioni: senza verifiche con una strumentazione adeguata, ce ne facciamo ben poco dei “rilievi visivi” che escludono rischi di “pericolo imminente”. I vigili del fuoco hanno escluso solo la presenza di lesioni strutturali visibili, a maggior ragione, a fronte di questa dichiarazione, insistiamo sulla necessità di avere delle rassicurazioni fondate su prove strumentali adeguate».
Necessario per il “CGR”, dunque, provvedere ad eseguire delle analisi tecniche approfondite, «tenendo conto della struttura a pianta unitaria che lega le scuole “Don Bosco” e “Garibaldi”, con i lavori già in esecuzione su quest’ultimo istituto». Un giudizio impietoso, insomma, sul modus operandi adottato non solo in questo specifico caso. «C’è chi si lava le mani come Ponzio Pilato, e chi si permette di additare coloro che legittimamente espongono le rimostranze come “leoni da tastiera”. Non auspichiamo certo un’altra sistemazione di bambini sotto il calore e il freddo di gazebo che siano, come accaduto a Portosalvo. Questo non è un nuovo modello di scuola, ma una cultura da circo equestre: se chi dovrebbe provvedere a trovare le migliori soluzioni per il futuro scolastico dei nostri bambini non ha competenze a riguardo, si facesse da parte», hanno concluso.
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