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La presentazione del libro

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VIBO VALENTIA – Un romanzo per bambini, che insegna ad amare gli animali, in un’accezione profonda e densa di significati. Vi sarete mai posti la domanda: ma come amano i bambini? Il racconto di Pietro Comito, “Quella bimba dai capelli rossi” tratto da una storia vera,  narra proprio questo.

La protagonista è Ginger, una bimba dinamica che sa amare gli animali e il suo cane, trovato per caso e in una situazione rocambolesca. Un amore puro e autentico che accompagna i protagonisti per 16 anni, sino alla morte del cane, avvenimento triste, ma che insegna come amare la vita e prendersi cura dell’altro sempre, anche e soprattutto nei momenti di sofferenza.

La seconda giornata del Maggio dei Libri, che si è tenuta oggi nell’androne di Palazzo Gagliardi, è stata all’insegna del concetto di cura. Una grande riflessione su cosa può rappresentare l’animale nella vita di una bambina che poi diventa adulta: un fratello, un amico, un complice, di certo non un giocattolo. A conversare con l’autore Simona Toma, un dialogo fortemente emotivo, caratterizzato da un feedback spontaneo.

«Una piccola grande storia, piena di sentimento e amore», ha definito così il libro l’assessore alla Cultura, Daniela Rotino, la quale ha introdotto l’evento. L’assessore si è poi concentrata sul peso «delle storie vere», estremamente potenti e molto più dirette.

Del libro assolutamente preziose sono le illustrazioni, realizzate da Yenni Mereline Luccisano e spiegate nel corso della presentazione. L’autore Pietro Comito ha raccontato come la trama sia il frutto di una lunga esperienza vissuta realmente: «La bambina con i capelli rossi è mia figlia, la storia è sua. Sin da piccola ha sempre amato gli animali, soffrendo tanto per loro. Non li guardava come  soprammobili, aveva in seno il concetto di cura e di scambio».

La protagonista del racconto,  incontra quello che poi diventerà il suo cagnolino ad un gita scolastica, un episodio assolutamente avventuroso, ma anche la narrazione di un amore a prima vista. Ginger porterà con sé di nascosto il cane a casa.

«La storia di Ginger – è l’autore che parla – è la storia di una bambina che si prende la responsabilità di un cane. Questo mi ha fatto molto riflettere sulla sensibilità che i bambini posseggono verso gli animali». Il cane morirà sedici anni dopo, quando Ginger è ormai una giovane donna, vivrà un triste distacco, che decide però di elaborare in un modo molto particolare: piantando un albero, un inneggio alla vita. Attenti e commossi i bambini presenti all’evento, ma anche gli adulti: poiché l’amore verso un animale non è diverso rispetto al sentimento che lega due persone, questo il racconto insegna. Non esiste alcuna gerarchia dei sentimenti.

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