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Giuseppe Averta

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SERRA SAN BRUNO (VIBO VALENTIA) – È di un ricercatore calabrese di 28 anni dell’Università di Pisa, Giuseppe Averta, la migliore tesi in robotica d’Europa. Il giovane, originario di Serra San Bruno, ha vinto il ‘Georges Giralt Phd Award’, il premio per la migliore tesi di dottorato in robotica in Europa, conferito ogni anno all’European robotics forum da Eurobotics Aisbl, l’associazione di industrie e centri di ricerca europei del settore.

Lo ha reso noto l’Ateneo pisano. Averta ha condotto la sua ricerca nei laboratori del centro Piaggio di Pisa e presso l’Istituto italiano di tecnologia di Genova e per l’Ateneo pisano, è spiegato in una nota, «si tratta del terzo riconoscimento a uno dei suoi dottori di ricerca, dopo quello a Cosimo della Santina lo scorso anno e a Manuel Catalano nel 2014».

La tesi premiata parte dall’analisi rigorosa di come gli esseri umani muovono mani e arti superiori durante le attività quotidiane, con lo scopo di progettare robot antropomorfi e protesi di ultima generazione in grado di eseguire movimenti il più possibile “naturali”.

«Nel mio studio – ha sottolineato Averta – cerco di sviluppare metodologie per riportare le capacità proprie del corpo umano sui robot. Questo ha richiesto un sostanziale cambio di paradigma rispetto agli approcci standard e di affrontare problemi che attraversano i confini di diverse discipline, dalle neuroscienze e la psicofisica fino alla meccatronica, la teoria del controllo e la robotica».

Le applicazioni individuate nel lavoro di Averta, secondo l’ateneo, «si concentrano essenzialmente su tre filoni: lo sviluppo di protesi robotiche mano-polso semplici ed efficaci, con un numero cioè limitato di attuatori (i “muscoli” dei robot), ma allo stesso tempo in grado di compiere movimenti complessi con naturalezza e robustezza; lo sviluppo di algoritmi per il movimento di robot umanoidi, specialmente manipolatori robotici a uno o due bracci; la valutazione del danno motorio in pazienti colpiti da infarto».

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