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ZAMBRONE (Vibo Valentia) – Una statuetta d’avorio di figura umana, risalente all’età del bronzo è stata ritrovata a Punta di Zambrone, località della costa vibonese, nel corso degli scavi, avviati da circa due anni, sotto la guida di due ricercatori, uno italiano l’altro austriaco. La notizia del ritrovamento è stato reso noto dalla funzionaria della sovrintendenza archeologica e direttrice del museo cittadino, Maria Teresa Iannelli. Il ritrovamento, secondo gli esperti, è di particolare importanza perchè è la più antica rappresentazione della figura umana finora rinvenuta nell’intera area occidentale del Mediterraneo.
«Si tratta – ha detto Iannelli – di un oggetto assolutamente unico ed eccezionale perchè siamo di fronte alla più antica rappresentazione della figura umana con caratteri naturalistici finora trovata in Italia e in tutto il Mediterraneo occidentale. La statuetta è realizzata in avorio di elefante, una materia prima molto pregiata che proveniva dall’Asia o dall’Africa. Benchè piccola, è una vera e propria opera d’arte, realizzata secondo i canoni della civiltà minoica dell’età dei Nuovi Palazzi (periodo storico che va dal 17esimo al 15esimo secolo a.C.)». Zambrone, oltre che come località turistica, si va imponendo all’attenzione degli ambienti culturali anche per un progetto di ricerca archeologica condotto da Marco Pacciarelli, docente dell’Università di Napoli Federico II e da Reinhard Jung, docente ricercatore dell’Università di Salisburgo. Il progetto ha il supporto della Sovrintendenza per Beni archeologici della Calabria, diretta da Simonetta Bonomi.
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