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Il sindaco di Tropea Nino Macrì

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Il sindaco Nino Macrì apre all’ipotesi di istituire un ticket di ingresso per visitare Tropea sulla scia di quanto fatto a Venezia

TROPEA – Anche a Tropea, come a Venezia, potrebbe essere introdotto un ticket d’ingresso. A ventilare l’ipotesi è il sindaco Nino Macrì intervistato negli scorsi giorni da Radio Cusano nell’ambito del programma “AAA Cercasi stabilità”, condotto da Livia Ventimiglia e Simone Lijoi. Macrì è intervenuto parlando del fenomeno dell’over-tourism e degli effetti negativi che può determinare. Anche e soprattutto per destinazioni piccole, preziose e fragili come Tropea, con numeri importanti ormai quasi tutto l’anno, ma ovviamente esponenziali ed insostenibili in estate.

«Specialmente nel mese di agosto – ha aggiunto il primo cittadino – fatte le dovute proporzioni e differenze, Tropea registra le stesse criticità di Venezia. Un vero e proprio assalto alla diligenza. Con un’estensione di 3,5 chilometri quadrati, sei mila anime, circa 7.000 posti letto destinati ai viaggiatori, si trova ad affrontare fino a 50 mila presenze nell’arco di 24 ore. L’over-tourism si governa o si subisce, con effetti devastanti. Non c’è una terza possibilità».

Limitato ad alcuni periodi dell’anno, un proporzionato ed accessibile ticket di ingresso, secondo il capo dell’esecutivo di palazzo Sant’Anna potrebbe «sicuramente aiutare il governo complessivo del territorio». Ma anche «contribuire a garantire servizi di qualità. Ciò in aggiunta al valore aggiunto derivante dalla gestione ottimale della tassa di soggiorno». Tassa che «a Tropea investiamo sulla manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni culturali, sulla riqualificazione del territorio, sulla creazione di servizi, nella messa in atto delle nostre politiche di marketing e di internazionalizzazione».

«Per essere apprezzate – ha concluso Macrì – le cose belle vanno pagate. Come conferma l’esperienza in tutti i settori, a partire da quello delle professioni. Se la bellezza va governata e la qualità va difesa, ipotizzare o sperimentare come ha annunciato di voler fare Venezia, proporzionati contributi di ingresso nel perimetro più prezioso della Città, non soltanto significa ed impone una sana e legittima regolamentazione ed una doverosa tutela della eco-sostenibilità e della fragilità dei luoghi, ma contestualmente induce ad elevare la qualità dei target. Selezionando tra chi apprezza di più o di meno siti, patrimoni e destinazioni turistico-culturali-ambientali ed esperienziali. In questa cornice e con questa prospettiva, un ticket d’ingresso anche al Salotto Diffuso di Tropea non guasterebbe. Specialmente in agosto, quando la cittadina è presa letteralmente d’assalto».

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