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Enzo Romeo e Gianpiero Menniti durante uno dei comizi elettorale

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Non ha perso tempo l’opposizione nello sferrare l’attacco al sindaco di Vibo, Enzo Romeo, e alla sua amministrazione dopo la nomina di Menniti alla guida dell’Ufficio staff del primo cittadino e c’è anche chi ventila la possibilità di un danno erariale


VIBO VALENTIA – E le polemiche, prevedibili, sulla nomina di Gianpiero Menniti a capo dell’Ufficio staff del sindaco di Vibo, Enzo Romeo, non sono tardate ad arrivare, con gli interventi, durissimi, dei gruppi di opposizione in consiglio comunale e dei partiti di centrodestra.

FORZA ITALIA: “SULLA VICENDA DELLO STAFF IL SINDACO RIFERISCA IN CONSIGLIO”

Ad intervenire è il coordinamento cittadino di Forza Italia guidato da Carmen Corrado che non va per il sottile evidenziando che le preoccupazioni espresse “hanno trovato, purtroppo, un riscontro. Non avremmo voluto assurgere al ruolo di Cassandre, ma era evidente, già nello scorso autunno, che qualcosa il sindaco e una parte della sua maggioranza, stessero tramando. Purtroppo, anche il nome della persona, individuata nel pomeriggio di ieri come capo di gabinetto, risponde alle indiscrezioni giornalistiche di qualche mese addietro che non erano affatto infondate come qualcuno avrebbe voluto far passare”.

Carmen Corrado

“FIGURA PAGATA COI SOLDI DEL COMUNE DI VIBO, DANNO E BEFFA PER I CONTRIBUENTI”

Ma per Forza Italia c’è un fatto più grave in questa vicenda dello staff e cioè che il primo cittadino, con la “consueta preziosa collaborazione dell’assessore al Personale, ormai divenuto il suo punto di riferimento, ha pensato bene di far approvare alla propria Giunta una delibera con la quale inquadra nell’area dei Funzionari ad elevata qualifica, il proprio capo di gabinetto che già dà lezioni di lealtà sui social; ed ha agito, utilizzando risorse di bilancio e non già fondi comunitari, come sarebbe accaduto se fosse andato in porto il bando Pnrr, per il quale sono arrivate decine di domande senza che alcun profilo professionale potesse rispondere a quello richiesto. Quindi, per i contribuenti, al danno si aggiunge la beffa”.

Menniti e Romeo

“LA DECISIONE SULLO STAFF DEL SINDACO ROMEO APRE UN CASO POLITICO”

Gli azzurri rilevano quindi questa differenza: “Nella passata consiliatura, noi abbiamo risanato i conti dell’Ente, in anni di lacrime e sangue, alla Giunta ed al consiglio comunale è stata ridotta l’indennità del 30% mentre oggi ci ritroviamo a dover pagare una cambiale elettorale di Romeo. Si è, pertanto, tornati al sistema “dell’affidamento diretto” tutto a carico dei cittadini, escogitato dal sindaco e da qualche suo prode assessore che apre, peraltro, un caso politico, all’interno della maggioranza, a nove mesi esatti da quel trionfo e da quelle promesse di cambiamento, di rinnovamento, di trasparenza e di serietà amministrativa”.

ACCUSE ALL’M5S DI VIBO: “MA NON ERANO I CENSORI DELLO SPRECO DI DENARO PUBBLICO?”

Nel mirino, inevitabilmente, il sindaco Romeo: “Pensare che potesse operare con queste assurde modalità, una scelta dannosa per le casse dell’Ente, dopo aver urlato a squarciagola il taglio ai costi della politica, sarebbe stato arduo anche per noi”, affermano da Forza Italia che chiedono una verifica all’interno della sua maggioranza a seguito dell’assenza voluta degli assessori del Pd alla riunione di Giunta avente come ordine del giorno proprio la nomina dell’ufficio Staff del sindaco di Vibo, evitando “di prendere parte a questo scempio di risorse pubbliche a differenza dei Cinquestelle, gli storici censori degli sprechi che hanno sommessamente sottoscritto quanto predisposto dal primo cittadino e dal suo entourage”.

Quindi l’invito a Enzo Romeo a venire in Aula a spiegare “se una maggioranza ce l’ha ancora ed in che termini, considerata la consistenza numerica del Pd, che ieri lo ha praticamente sfiduciato, tra gli scranni del Consiglio comunale”.

LE ACCUSE DEL GRUPPO “CUORE VIBONESE” SULLA VICENDA DELL’UFFICIO STAFF

Ma le polemiche sulla nomina del capo ufficio staff del sindaco di Vibo sono ben lungi dal sopirsi. Il gruppo consiliare Cuore Vibonese, infatti, rincara la dose che sulla vicenda della riunione di Giunta parla di “frattura all’interno della maggioranza” e di “divisione tra il gruppo del sindaco e quello dei Dem” rilevando un segnale politico chiaro: “Il Pd, non partecipando alla delibera proposta dal primo cittadino (Tesserato del partito), manifesta una forma di sfiducia nei suoi confronti. Un gesto che apre interrogativi sulla tenuta della maggioranza e sugli equilibri politici all’interno dell’amministrazione comunale”.

Giuseppe Cutrullà

“PER IL SINDACO E IL COMUNE DI VIBO SI PREFIGURA UN DANNO ERARIALE”

Ma per i consiglieri Danilo Tucci e  Giuseppe Cutrullà la questione non è solo politica, ma anche amministrativa e contabile in quanto la scelta di impiegare risorse comunali per questa nomina, anziché per interventi concreti a favore dei cittadini, potrebbe configurare un possibile “danno erariale”.

Al riguardo pongono alcuni interrogativi: “Il sindaco è consapevole del “Patto Salva Città” e delle misure già individuate per il risanamento dell’ente? L’utilizzo di fondi pubblici per quello che appare come un accordo di natura politica sembra in netto contrasto con la necessità di garantire una gestione oculata delle risorse. Era davvero necessario nominare un fiduciario del sindaco con un compenso annuo di 40.000 euro per un totale di 160.000 euro in 4 anni? Si tratta forse di un tutor per gli assessori, visti i risultati non esaltanti ottenuti finora? E in particolare, si è individuato un tutor per l’assessore alla Cultura, Turismo e Grandi Eventi, ambiti nei quali Menniti sembrerebbe avere maggiore competenza?”.

Danilo Tucci

“QUEI SOLDI SI POTEVANO DESTINARE A RISOLVERE I PROBLEMI DELLA CITTà”

In conclusione Tucci e Cutrullà evidenziano che queste somme si “potevano destinare ai problemi della città visto che la stagione estiva  è alle porte ed i problemi siamo sicuri non mancheranno. Interrogativi che meritano risposte chiare, mentre la città attende soluzioni concrete ai problemi reali che la affliggono e che dopo un anno di amministrazione targata Romeo tardano ad arrivare”.

STEFANO LUCIANO (UDC): “SCHIAFFO AI CITTADINI DI VIBO”

E un altro partito di opposizione, l’Udc, rincara, semmai ce ne fosse bisogno, la dose sulla vicenda dello Staff del sindaco di Vibo,parlando di vicenda “grave dal punto di vista delle casse comunali”, che lascia “attoniti per la tracotanza con la quale si è proceduto” e che infine “incide sulla tenuta dei rapporti politici all’interno della maggioranza e richiama profili giuridici di massima rilevanza”.

A parlare è il commissario provinciale Stefano Luciano che per quanto concerne il primo aspetto commenta che “siamo di fronte ad uno schiaffo all’intera cittadinanza che da un lato si ritrova una città con strade dissestate per assenza di fondi e dall’altro con le risorse finanziare derivanti dai tributi pagati dagli stessi cittadini al massimo delle aliquote che vengono impiegate per pagare consulenti che al contempo sono rappresentanti di forze politiche che hanno sostenuto il Sindaco in campagna elettorale”.

Stefano Luciano

Una gratifica per i suoi sostenitori, quella attuata da Romeo, indipendentemente da criteri selettivi, secondo Luciano che poi fa un passo indietro richiamando la vicenda per l’individuazione di un superconsulente per il bando del Pnrr che ha fatto emergere “la precarietà dei rapporti tra le forze che sostengono il Sindaco” in particolare quella del Pd che in occasione della nomina del capo di Gabinetto ha preso le distanze disertando la Giunta con i propri assessori, Soriano e Continanza. Pd che, a parere dell’esponente dello scudo crociato dovrebbe “interrogarsi sulla sua posizione se il consulente scelto fosse stato gradito a tale partito”.

STRALI AL M5S: “SONO SENZA COERENZA”

Non mancano le frecciate di Luciano verso i 5 Stelle che “hanno acconsentito ad un’operazione in netta contraddizione con il loro credo politico fatto di slogan “Onestà, riduzione dei costi della politica” che è il concentrato esattamente contrario rispetto all’oggetto del loro consenso alla scelta di Romeo” e questo “conferma come gli slogan sono una cosa e la coerenza dei comportamenti un’altra. Sarà interessante capire se i due assessori Santoro e Miceli intenderanno assumere una posizione per spiegare al loro elettorato questa contraddizione rispetto ai dichiarati valori del partito oppure preferiranno nascondersi dietro il silenzio”.

Infine da Luciano gli strali proprio verso Menniti che a primi giorni di marzo si scagliava contro chi individuava nella sua persona il prescelto del Sindaco definendoli “cagnacci rabbiosi”, escludendo qualunque suo interesse a ricoprire quel ruolo mentre oggi “è divenuto l’oggetto dello scandalo”, e una riflessione  sotto l’aspetto giuridico dell’intera vicenda: “Non può sfuggire ai tecnici del diritto che siamo di fronte ad un incarico pubblico retribuito con fondi pubblici in continuità con la medesima scelta che lo stesso Sindaco, prima della proclamazione, aveva fatto in veste di privato per propri interessi e finalità”.

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