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Il comune di Vibo Valentia

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Non passa il punto sul ritiro del bando della discordia da 26mila euro proposto dalla minoranza; i consiglio comunale di Vibo ha infatti bocciato l’ordine del giorno. La minoranza: “Cucito ad hoc su una persona”; la maggioranza: “Non vi sono profili di illegittimità”


VIBO VALENTIA – Il bando per l’individuazione di un esperto «di particolare e comprovata specializzazione incaricato di espletare funzioni e attività strettamente necessarie a realizzare progetti finanziati dal Pnrr e dalle Politiche di Coesione» al costo di 26mila euro, che tanto ha animato il dibattito politico delle scorse settimane, è stato uno dei punti cardine del consiglio comunale di Vibo svoltosi ieri, 29 ottobre. Per l’opposizione si è cucito su misura su una persona mentre per la maggioranza di governo è tutto regolare. Alla fine la richiesta di ritirare il bando non è passata.

IN CONSIGLIO COMUNALE L’OPPOSIZIONE VA ALLA CARICA: “RITRARE QUEL BANDO”

Ad esordire per la minoranza è stata la consigliera Carmen Corrado (FI) la quale ha rilevato una serie di incongruenze, a partire dai criteri di valutazione, passando per i componenti della commissione (il segretario generale Domenico Scuglia, la dirigente al bilancio Claudia Santoro e il funzionario Massimiliano Messina) che dovranno verificare i candidati su tematiche legate a beni culturali “senza che abbiano, almeno due su tre, alcuna esperienza in materia.  Chiediamo dunque trasparenza”, ha concluso;  a seguire Claudia Gioia (Vibo Unica) che ha parlato di “problema di credibilità politica dell’attuale amministrazione ed etico” chiedendo il ritiro del bando.

IL CONSIGLIERE COMUNALE DI VIBO, CUTRULLÀ: “BANDO CUCITO SU MISURA, AVETE FATTO UNA PORCATA”

Ad affondare però il colpo è stato il capogruppo di Cuore Vibonese, Giuseppe Cutrullà per il quale con i criteri di partecipazione previsti “si restringe la platea perché il bando prevede lauree in beni culturali e scienze della comunicazione e voglio vedere chi dei 33 che hanno presentato la candidatura è in possesso di simili requisiti. Questo è il classico bando costruito su misura – ha ammonito  – anche perché basta andare sulla pagina Facebook del principale “sospettato” e vedere che è in possesso di quelle credenziali. E se dovesse essere lui non solo si è fatto un bando ad hoc ma si è pagata una cambiale elettorale”.

Altri elementi a sostegno della tesi di Cutrullà è che “mai un punteggio attribuito al colloquio orale supera quello del curriculum dello stesso candidato e invece qui avviene. Avete fatto una porcata e vi abbiamo scoperto con le mani nella marmellata”, ha aggiunto evidenziando che “la politica vibonese in questa storia si gioca la credibilità”, e concludendo appellandosi all’M5S che “ha fatto della legalità la sua crociata” esortandolo ad intervenire sull’amministrazione per far ritirare il bando che “preclude ad un’amplissima platea professionisti di parteciparvi”.

Per l’altra consigliera di opposizione, Maria Rosaria Nesci (Insieme al Centro) “Investire 26mila euro per 60 giorni di lavoro è un principio sbagliato in una città non certo ricca come Vibo”.

COLELLI (PD): “NEL BANDO NON VI SONO PROFILI DI ILLEGITTIMITÀ”

E ad animare ulteriormente il dibattito, rispondendo al collega, è stato il consigliere Francesco Colelli (PD): “Se si intravede qualche mala ombra è perché evidentemente è quella che le vecchie amministrazioni hanno adottato. Quando si andrà a conclusione di tutta questa vicenda e a vincere non sarà quella persona di cui parlate, spero abbiate l’umiltà di chiederle scusa al pari dell’amministrazione Romeo. Non state ponendo problemi di irregolarità e illegittimità, ma di indirizzo politico ma questo spetta a noi perché siamo al governo della città”.

IL SINDACO DI VIBO ROMEO: “LA TRASPARENZA È LA NOSTRA STELLA POLARE”

A chiudere il dibattito il sindaco Enzo Romeo ribadendo che “la minoranza ha volutamente strumentalizzato la vicenda; non si può mettere in discussione la trasparenza di questa amministrazione, non ve ne daremo modo neanche per i prossimi 5 anni. Nel momento in cui c’è un segretario generale, con delega alla Cultura (Scuglia, ndr), sono assolutamente fiducioso del fatto che saprà valutare attentamente i candidati. Ciò che mi spiace – ha aggiunto il primo cittadino –   è sentire in quest’aula che ci possa essere una persona come me che abbia delle cambiali da pagare”; noi stiamo cercando di valorizzare delle ore-lavoro del Pnrr che andrebbero perse e che devono essere verificate da un esperto che abbiamo all’interno e continueremo ad utilizzarle nel migliore dei modi”. E replicando a Cutrullà: “Non mi troverà mai con le mani nella marmellata perché la nostra stella polare è la trasparenza”.

Alla fine, però, la richiesta dell’opposizione di ritiro del bando delle polemiche non è passata: a votare contro è stata infatti la maggioranza con 17 voti contrari a fronte degli 8 favorevoli dell’opposizione.

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