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Il municipio di Vibo Valentia

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Si sfascia l’opposizione al comune di Vibo Valentia dove durante l’ultimo consiglio comunale sono volati gli stracci tra le varie anime

VIBO VALENTIA – Quello che non ti aspetti: quello di ieri mattina sarebbe dovuto essere un normale Consiglio riguardante la surroga del compianto Raffaele Iorfida (al suo posto Anthony Lo Bianco), e invece ecco che si consuma l’ennesimo strappo tra Stefano Luciano (esponente di Azione, ma nell’assemblea appartenente al gruppo misto) e gli esponenti del Pd, fino non molto tempo fa suoi stessi colleghi di partito.

Il primo attacca, il secondo (nella persona del capogruppo Stefano Soriano, visibilmente sorpreso e a tratti incredulo) si riprende e replica per le rime, esponendo il pensiero che rispecchia quello degli altri colleghi di schieramento – per come rilevato dagli stessi a microfoni spenti -, o quanto meno di una nutrita parte.

Un botta e risposta che ha avuto come risultato quello non solo di rendere effervescente una seduta che, tutto sommato, fino a quel momento, non era stata intrisa di sonnifero, ma di spostare l’attenzione non più sulla maggioranza in difficoltà di numeri quanto proprio sull’opposizione stessa.

CRISI DELL’OPPOSIZIONE AL COMUNE DI VIBO: L’ATTACCO DI LUCIANO

L’esponente di “Azione” inizia col muovere critiche all’amministrazione comunale e al presidente del Consiglio Rino Putrino (FI), ieri sostituito dal vice Giuseppe Policaro (in quota opposizione), circa la frequenza dei Consigli e non solo: «Il dramma – osserva – sta tutto nel fatto che esso viene convocato a vuoto, non ci sono ordini del giorno, pratiche amministrative e iniziative dei consiglieri, dove vi è un’assenza di elementi di discussione sui quali confrontarsi per il bene dei cittadini, e in cui si consuma il degrado del ruolo degli stessi. In una città capoluogo non si celebrano assemblee e quando ciò avviene vi è un solo punto in agenda – tra l’altro dovuto (la surroga, ndr) – il che significa che siamo al capolinea di questa amministrazione. Dobbiamo essere costruttori del futuro non analisti del passato. Io non mi sento parte di una minoranza, lo sono stato quando sono terminate le amministrative».

«Oggi mi sento parte di una maggioranza politica e numerica in città che è contro questa amministrazione. Dico questo perché la vivo ogni giorno e conosco il pensiero dei vibonesi e pertanto sono pienamente consapevole di essere io maggioranza alle prossime Comunali, con quali schema o alleati poi si vedrà».

L’ATTACCO AL PARTITO DEMOCRATICO

Quindi, la stilettata al Pd e l’invito alla restante parte della minoranza: «È vero – esordisce – questa opposizione è disorganizzata, non ha una linea politica e un obiettivo comune e quindi auspico che qualcuno, magari una donna, renda l’iniziativa per organizzare un ragionamento politico per il futuro. Io sono pronto a firmare la mozione di sfiducia ma è necessario che si pervenga ad una organizzazione delle forze di opposizione in quanto in caso contrario non si riescono a cristallizzare i problemi della maggioranza».

Cristallizzazione, quindi, che per Luciano non c’è, e questa è stata l’occasione per l’affondo contro i Dem: “Non si può non prendere atto che si sia in presenza di un carrozzone rappresentato dal Partito democratico, pertanto invito altri soggetti a prendere l’iniziativa e capire se ci sono delle linee guida su cui convergere, quanto meno sulle tematiche di merito, altrimenti finirete per essere schiacciati per mancanza di organizzazione. La mia intenzione non è fare polemiche, ma mettere in atto un punto politico e parlare con chiarezza, guardando al futuro”, conclude il consigliere del misto in quota “Azione”.

CRISI DELL’OPPOSIZIONE AL COMUNE DI VIBO: LA REPLICA DI STEFANO SORIANO

Durante questa parte dell’intervento di Luciano le espressioni di alcuni consiglieri erano abbastanza emblematiche, sorprese da quelle parole. E allo stesso tempo – ma ovviamente per ragioni differenti – lo erano quelle dei colleghi di maggioranza.

Chiamato in causa il partito, è toccato quindi al capogruppo Dem prenderne le difese: “Non pensavo – esordisce Stefano Soriano – di dover discutere in questo Consiglio, convocato per una semplice surroga, su questioni di natura politica, soprattutto mosse da chi doveva tenere unita l’opposizione e che oggi – da ex candidato a sindaco – si ritrova nel gruppo misto; cosa mai vista».

«Il Pd – ha aggiunto facendosi portavoce anche del pensiero della collega Laura Pugliese – non è un carrozzone ma un partito che si è presentato in questo Consiglio con un gruppo di tre suoi eletti (divenuti poi sei con l’ingresso proprio di Luciano e i suoi di “Vibo Unica”, ad eccezione di Policaro, ndr), che poi si è trovato sotto la guida di colui che oggi ci accusa di non aver creato opposizione quando invece è esattamente il contrario in quanto tutta la minoranza si coordina e si confronta nei suoi componenti ad eccezione di lui che magari sta lavorando per transitare in maggioranza».

«Non accettiamo, dunque – conclude – lezioni da parte di chi ha dimostrato di essere divisivo anziché inclusivo, e le cui parole si commentano da sole, soprattutto quelle pessime inerenti il riferimento alle donne».

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