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Il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo

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VIBO VALENTIA – Ci siamo. Anzi, no. Oggi il sindaco Maria Limardo potrebbe anche non ufficializzare parte della squadra di governo che dovrà proiettare l’azione amministrativa per il prossimo biennio prima del voto. A quanto pare, infatti, mancherebbe all’appello ancora un nome: proprio quello di Forza Italia. Di certo non vi saranno esponenti di “Italia al Centro”.

Che sia stato il primo cittadino a scegliere – dopo aver chiesto ai suoi interlocutori anche domenica un nome che non è arrivato – o che sia stata la formazione politica a non voler entrare, il risultato non cambia. Ma che non tutti fossero propensi ad approdare in maggioranza era chiaro fin dalle prime battute dell’avvio dell’interlocuzione col capo dell’esecutivo di palazzo Razza.

Secondo vari rumors, la discussione interna al partito avrebbe anche fatto registrare il mantenimento di posizioni su alcuni aspetti specifici mentre da altri sarebbe stata avanzata la richiesta di avere un ruolo maggiore, anche al di fuori del perimetro comunale. Questo non ha portato altro che indebolire la proposta presentata all’amministrazione che a quel punto si sarebbe trovata a che fare con un gruppo diviso al proprio interno più di quanto non lo sia già con tre correnti (De Nisi, Bevilacqua e Costa).

E, pertanto, da cinque consiglieri solo due sarebbero stati disponibili a transitare nell’altra ala dell’aula consiliare mostrando il partito in tutta la sua debolezza. Da qui, dunque, lo stop delle trattative col sindaco che a sua volta – non volendo più tergiversare e viste tali fibrillazioni interne – avrebbe deciso di rompere gli indugi, chiudendo ogni discorso e rinunciando a quelle presenze che avrebbero potuto blindare – almeno numericamente – la coalizione.

Si va avanti, dunque, con l’asse Mangialavori-Pitaro con tutte le difficoltà del caso che vi saranno da qui a due anni. Oggi la prova del Consiglio sul Bilancio consuntivo (ovviamente in seconda convocazione come ormai sarà fino alla fine del mandato). Vedremo cosa accadrà.

LA GIUNTA

Con “Italia al Centro” fuori dai giochi, l’assessorato che sarebbe dovuto andare a quest’ultima verrà assegnato a FI la quale andrà a pareggiare quelli di Pitaro con le new entry Rosa Chiaravalloti e Antonella Tripodi i cui nomi sono stati ufficializzati ieri nel corso della riunione di Giunta.

Tuttavia ciò che potrebbe far slittare i tempi dell’ufficialità è riferibile alla mancata comunicazione del nome dell’assessore dello stesso partito di appartenenza del sindaco: Forza Italia, con quest’ultimo che si è ritrovato col cerino in mano, mentre il suo main sponsor, il senatore Mangialavori, era a Pizzo a festeggiare la vittoria di Pititto al Comune.

Ora bisognerà vedere se il primo cittadino andrà oggi in Consiglio annunciando solo in parte la sua squadra oppure differirà il tutto ai giorni a venire. Di certo le opposizioni non faranno sconti.

Tornando alla girandola di nomi e deleghe, lasciano, com’era ormai noto, Daniela Rotino (Cultura) e Rosamaria Santacaterina (Servizi Sociali), nei confronti delle quali il sindaco ha speso parole importanti e che, dopo aver dimissionato venerdì scorso ha dovuto richiamare in occasione del Consiglio odierno per via dello stallo sui nomi.

Confermata la nomina del consigliere delegato nella persona del capogruppo di FI, Antonio Schiavello che avrà Sport, Spettacolo e Turismo, deleghe importanti che solitamente sono gestite da un assessore ma, per il veto sullo scorrimento dei consiglieri allora si è trovato questo escamotage.

Per quanto concerne Michele Falduto (FdI), com’era prevedibile (anche a seguito del voto di Catanzaro), è stato spogliato di quasi tutte le deleghe, mantenendo quelle poche – e di scarsa valenza – che gli erano state assegnate all’inizio. Un ridimensionamento robusto che potrebbe anche indurre i suoi vertici a farlo dimissionare.

Al riguardo, ieri pomeriggio a Catanzaro, si è tenuto un vertice tra il coordinatore provinciale, Pasquale La Gamba, Falduto, l’assessore regionale Fausto Orsomarso e la coordinatrice regionale Wanda Ferro proprio per decidere il da farsi. Se Falduto lascerà, ciò non inficerebbe comunque sui numeri della maggioranza visto che Totò Curello è slegato dal resto del partito della Meloni avendo “giurato” fedeltà all’amministrazione Limardo.

Il rebus sarà sulle deleghe con alcuni punti fermi: Bilancio (Nardo), Ambiente (Bruni), Lavori Pubblici (Russo) e Urbanistica (Scalamogna che sarà anche vicesindaco). Il resto sarà, come del resto ha confermato sabato scorso la stessa Limardo, un tourbillon. Non resta, dunque, che attendere oggi per avere l’ufficialità del nuovo, ma non troppo, esecutivo comunale.

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