Giuseppe Mangialavori
4 minuti per la letturaVIBO VALENTIA – Com’è noto, è il main sponsor dell’amministrazione comunale, i maliziosi affermano esserne il manovratore, colui che tira i fili, che decide, che impartisce disposizioni. «Nulla di tutto ciò», ha affermato più volte perché «ho sempre avuto piena fiducia di Maria Limardo lasciandole ampia autonomia». Però gli sviluppi delle ultime 24 ore, vale a dire l’allargamento dei consiglieri di Forza Italia nell’emiciclo di palazzo Razza (LEGGI) e l’avvicendamento alla guida dell’assessorato all’Istruzione (LEGGI), non potevano restare orfani di un suo commento. Da qui, pertanto, l’intervista al senatore, nonché coordinatore regionale del partito azzurro, Giuseppe Mangialavori.
Allora senatore, in poche ore registriamo due episodi rilevanti nella vita amministrativa del Comune capoluogo. Partiamo con l’allargamento a 13 unità, dalle sette precedenti, della compagine forzista in seno all’assemblea cittadina. È vero che siete il maggiore gruppo, ma è anche vero che questo significa anche maggiori responsabilità nel caso in cui le cose non dovessero andare bene. È un rischio questo, secondo lei?
«No, non lo è in alcun modo, anche perché la “paternità” ce l’eravamo già assunta. Voglio dire che eravamo prima e lo siamo a maggior ragione adesso pienamente consapevoli della responsabilità che il gruppo di Forza Italia ha in seno a questa amministrazione ed è proprio questo modo di essere e di operare che ci ha portati a conseguire importanti risultati per la città. Di certo c’è un dato assoluto in tutto questo».
Sarebbe a dire?
«Che Forza Italia continua ad aggregare, a richiamare a sé tutte quelle personalità e forze centriste che si identificano nel nostro partito. Stiamo crescendo non solo nel Vibonese ma in tutta la Calabria. A breve passeranno con noi numerosi sindaci non solo di questo territorio ma anche dell’area Catanzarese e di altre province a testimonianza che siamo una formazione politica viva che può crescere ancora».
Quindi, a suo parere la fase calante degli ultimi anni, e questo lo dicono i risultati elettorali, è stata definitivamente invertita?
«Diciamo che il trend è in costante crescita e non dimentichiamoci che negli ultimi mesi il partito era rimasto “senza genitore” (la scomparsa della presidente Jole Santelli, ndr) ed è chiaro che si era avvertito un momento di smarrimento al suo interno. Da quando l’onere e l’onore di guidarlo a livello regionale siamo ripartiti ma questo è un merito che deve essere necessariamente esteso a tutta la squadra che sta lavorando con grande entusiasmo su tutto il territorio regionale».
Tornando all’allargamento del gruppo azzurro, c’è chi sostiene che si tratti di una mossa elettorale in vista delle Regionali d’autunno.
«Una sciocchezza. Una cosa è il contributo elettorale un altro è l’adesione al partito. E il primo può tranquillamente avvenire senza sposare ufficialmente la causa di una formazione politica. Quindi chi afferma questo è sicuramente in errore anche perché c’è da specificare che si è trattato di un passaggio consapevole da parte dei componenti di due gruppi civici, che sappiamo tutti, erano vicini a Forza Italia (“Rinasci Vibo” che fa capo a Tonino Daffinà e “Forza Porto Santavenere”) e di altri due che hanno assolutamente mente e libertà per poter ragionare in modo autonomo».
Però, è indubbio, che se prima fosse più facile mettere d’accordo sette persone, adesso il compito sarà certamente più complicato visto che i numero è salito a 13. Ad esempio la prima insidia nel quale il gruppo potrebbe affrontare è quella della scelta del capogruppo. Ora è Agostino Naso ma sappiamo bene che c’è gente che scalpita anche provenendo dall’esterno, ad esempio Nico Console.
«Saranno decisioni che spettano al gruppo che ha sempre agito in piena autonomia, certo dopo una interlocuzione col sottoscritto. Ma esse sono state sempre prese da loro. Io non sono mai entrato nelle loro scelte e mai lo farò. Per quanto concerne il numero, è chiaro che sia corposo, ma si può anche essere in disaccordo pur essendo in due, in tre, se non c’è la voglia di collaborare. Ma non è questo il caso perché ho notato che c’è lo spirito giusto. D’altronde, una pluralità di idee non può che favorire la crescita del partito».
Tra l’altro, siete riusciti a tenere tutto nascosto, lavorando sottotraccia; c’era qualche sentore ma non è mai stato alimentato. Un’azione “carbonara”, praticamente.
«Sì, siamo stati bravi (sorride, ndr)».
L’altra novità che si è verificata in queste ultime ore è stato l’avvicendamento alla guida dell’assessorato all’Istruzione di palazzo Razza. È lecito pensare che ci sia il suo “zampino” o è stata una decisione presa in autonomia dal sindaco Limardo?
«Assolutamente del sindaco nei confronti del quale nutro da sempre grande fiducia. La dott.ssa Rosamaria Santacaterina è una grande professionista così come lo è la dott.ssa Franca Falduto. Si è trattato di un normale avvicendamento che ci può stare nelle dinamiche amministrative di un ente».
Lei conosce il nuovo assessore, sì?
«Conosco la professionista, onestamente in Regione è una figura particolarmente considerata, nel suo settore (che è quello dei fondi comunitari, ndr) ha dimostrato di avere una grande competenza e sono felicissimo che abbia accettato di entrare nella squadra di governo della città. Certo, per lei sarà un aggravio di lavoro ma sono assolutamente convinto che saprà operare al meglio ricoprendo questo incarico che non è certamente semplice visto che riguarda il mondo scolastico che in questo periodo di pandemia è stato particolarmente colpito».
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