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Il sindaco Limardo durante la presentazione del nuovo teatro di Vibo

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Il 30 dicembre la presentazione nel foyer del nuovo teatro di Vibo ma è corsa contro il tempo per ottenere le autorizzazioni per il primo evento

VIBO VALENTIA – Solitamente alla presentazione di un locale, di una piazza, di una strada, ci si aspetta che tutte le autorizzazioni siano ok. Che la documentazione sia completa, che insomma ogni cosa sia al proprio posto. È buona norma, ma soprattutto evita l’insorgere di polemiche. Ma, evidentemente, non è questo il caso che vi andremo a raccontare. Quello del nuovo teatro comunale.

Come ampiamente scritto dalle testate giornalistiche, e riportato diffusamente sui social da parte dell’amministrazione e da esponenti della maggioranza che la sostiene, il 30 dicembre scorso si è svolta una “conferenza stampa” nel foyer dell’edificio. Ora, non ci soffermeremo sul fatto che in realtà si è trattata di una passerella. Poiché di domande, i giornalisti, non ne hanno potute fare. Ci concentreremo piuttosto su un aspetto ben più rilevante.

Intanto non è stato compreso con precisione quale fosse l’oggetto dell’evento. Non è stata una inaugurazione, perché non si è svolto il tradizionale taglio del nastro. Non è stata l’apertura ufficiale, in quanto dal giorno successivo la struttura non è ancora fruibile da parte del pubblico. E non è stata neanche l’occasione per annunciare la stagione teatrale perché – al netto delle tre date offerte – manca il programma. E allora sarà stato l’annuncio della fine dei lavori? In buona parte sì, ma per essere precisi è stata la “presentazione del nuovo teatro”. Presentazione degli interni dunque. Stando così le cose, allora, l’ulteriore quesito che viene da porsi – e che i cronisti non hanno potuto rivolgere al sindaco quella mattina – è il seguente: se tutte le autorizzazioni, per come ci risulta, non sono a posto perché questa fretta di convocare tale evento?

NUOVO TEATRO DI VIBO, MANCHEREBBERO ALCUNE AUTORIZZAZIONI

Secondo quanto appreso dal Quotidiano del Sud mancherebbero alcuni pareri necessari per aprire di fatto l’edificio. Documentazione di poco conto, per carità, sulla quale l’amministrazione spera di avere il via libera entro il 14 febbraio, data in cui è previsto l’annunciato spettacolo dei comici “Ale & Franz”. Si tratterebbe infatti della certificazione del collaudo su uno dei due ascensori in quanto manca un attestato. E questo sarebbe da ricondurre al mancato pagamento dell’impresa appaltatrice nei confronti della nota azienda Schindler.

Tale situazione dovrebbe tuttavia essere sanata nei prossimi giorni. Si spera. Altro collaudo che attualmente manca è quello dei vigili del fuoco che segue un iter particolare che a fine lavori attesta la regolarità degli stessi. La persona incaricata sta attendendo tutte le certificazioni necessarie per poi inoltrarle ai vigili che a quel punto comunque eseguiranno un sopralluogo. È chiaro che se non arriva l’ok del Corpo nessuna struttura può aprire.

È quindi una questione di tempistica e di burocrazia, insidie che richiedono doverosamente del tempo quando si tratta di sicurezza. Il Comune, come detto, spera proprio nel rispetto della tempistica. Ma il rischio c’è perché – com’è noto – basta un imprevisto (e la storia del nuovo Teatro ne è pregna) per mandare tutto all’aria, e differire ogni cosa.

Detto, quindi, delle documentazioni mancanti, adesso le domande sono le seguenti: Perché convocare una “conferenza stampa” in pompa magna – con tanto di vicepresidente della Regione, parlamentari, assessori e consiglieri regionali, direttori di storici teatri italiani e attori di primo piano del panorama cinematografico nazionale – quando ancora non tutto è a norma? Perché tale aspetto è stato omesso durante l’incontro con la gente? Non sarebbe stato forse più corretto dirlo? O  si sperava che tali circostanze non sarebbero venute alla luce in una città piccola come Vibo?

Ad ogni modo, siamo sicuri che ogni tassello sarà messo al suo posto in tempo, per il bene e l’immagine della città e del teatro stesso che è certamente una struttura all’avanguardia – sulle cui caratteristiche, quel 30 dicembre, non ci si è soffermati molto – per merito di chi vi ha concretamente lavorato, ma non vorremmo che quel «regalo di Natale ai vibonesi» tanto decantato si trasformi in uno scherzo di Carnevale (che, a proposito, quest’anno cade il 13 febbraio).

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