Il sindaco uscente Maria Limardo
4 minuti per la letturaLa richiesta di Forza Italia a Maria Limardo di fare un passo indietro rispetto alla candidatura a sindaco per le prossime comunali di Vibo rispedita al mittente dall’interessata
VIBO VALENTIA – A poco più di tre mesi dal voto, il panorama politico vibonese è ancora quasi tutto in movimento. Diciamo per i due terzi. Eh sì, perché se da un lato il centrosinistra ha ufficialmente chiuso sabato scorso su Enzo Romeo (che continua così la sua campagna elettorale, iniziata ormai da tempo), dall’altro nulla ancora è deciso per l’aggregazione di centro né per il centrodestra. Anzi, negli ultimi due giorni è arrivato uno scossone che potrebbe avere per entrambi notevoli conseguenze.
La notizia: qualche sera fa Forza Italia, partito del sindaco di Vibo uscente Maria Limardo, avrebbe chiesto alla stessa di fare un passo indietro alle prossime comunali. Una richiesta che mira a raggiungere due obiettivi. Da un lato rinsaldare il centrodestra dall’altro formare un’aggregazione più ampia dell’attuale (che poggia sostanzialmente su Fi e FdI). L’accantonamento della Limardo favorirebbe infatti, a detta dei suoi stessi amici di partito, il ricompattamento del centrodestra (nel quale le resistenze alla sua ricandidatura pare non manchino). Inoltre potrebbe riportare nell’alleanza quelle forze del centro che, come si ricorderà, hanno variamente dichiarato che sarebbero entrate in coalizione solo in caso di candidato diverso dall’attuale sindaco. Parliamo di Noi Moderati, Lega, Udc, Italia del Meridione, la neo nata Indipendenza, ma anche Azione guidata da Stefano Luciano e, soprattutto, Città futura di cui è leader Vito Pitaro.
Forza Italia avrebbe chiesto dunque (usiamo il condizionale per puro scrupolo, la notizia infatti viene data per certa) un passo indietro alla Limardo per la candidatura alle comunali di Vibo. Ma Limardo avrebbe rispedito l’invito al mittente. «No, grazie – avrebbe risposto in sostanza – la candidata sono e resto io», motivando la replica elencando i risultati conseguiti. Lo stallo dunque è evidente. Se non interverranno fatti nuovi, il centrodestra rischia di andare al voto chiaramente indebolito, unito all’apparenza ma diviso nella sostanza.
Che si andasse verso un ripensamento della candidatura è apparso chiaro al cronista un paio di giorni addietro. Esponenti di FI e di FdI confidavano infatti, naturalmente off records: «Sicuramente entro marzo il candidato non sarà più la Limardo. Se vogliamo vincere occorre pensare ad un altro nome». Quanto tale preoccupazione sia sincera e quanto, invece, le indiscrezioni siano fatte circolare ad arte per indebolire il sindaco uscente è difficile dire. È un fatto comunque che tali indiscrezioni circolino tra gli addetti ai lavori.
Due allora le domande: chi potrebbe prendere il posto della Limardo? E poi, come non ricandidare l’uscente? I nostri interlocutori hanno ventilato un suo avvicendamento con l’attuale assessore regionale vibonese Rosario Varì, a ciò convinto dal presidente della Regione Roberto Occhiuto. Una staffetta, insomma, che avrebbe il placet di Occhiuto, dominus regionale di FI e di tutto il centrodestra: Varì candidato sindaco e Limardo assessore regionale. Uno scambio di incarichi che potrebbe non risultare affatto indigesto all’attuale prima cittadina. Anche se il tutto avrebbe il sapore acidulo del detto latino: promoveatur ut amoveatur, una promozione che è una rimozione, una bocciatura insomma. Viene esclusa dagli interessati l’ipotesi della candidatura del cardiologo De Nardo che non favorirebbe un’uscita “onorevole” della Limardo, ma in politica è tutto possibile.
Con la “staffetta” i problemi per il centrodestra indubbiamente diminuiranno ma, comunque, non scompariranno in toto. Se infatti da un lato, oltre al ricompattamento dell’alleanza tra FI e FdI, essa potrebbe favorire il riavvicinamento del centro, con conseguente aumento (almeno sulla carta) delle chances di vittoria, dall’altra difficilmente vedrà confluire “Umanesimo sociale” che, come ha sempre mostrato di pensare il suo leader Mimmo Consoli, è un’aggregazione che non guarda certo a destra.
Di recente ha stretto un accordo con il movimento che fa capo al consigliere comunale Anthony Lo Bianco. Bisognerà vedere allora se, nell’ipotesi di cui s’è detto, l’accordo terrà, soprattutto nel caso in cui “Umanesimo” decidesse di entrare nella coalizione di centrosinistra. Ipotesi però, allo stato, abbastanza peregrina, considerate le polemiche, anche aspre, dei giorni scorsi, con i “consoliani” che hanno accusato il Pd di arroganza e il M5S e i Progressisti di opportunismo. In politica come detto, lo sappiamo, non bisogna dare mai nulla per scontato. Per concludere: la rimozione di Maria Limardo dimostra, in tutta evidenza, che il centrodestra è convinto che con un altro candidato riuscirà a vincere. Bisognerà vedere se questo calcolo troverà conferma nelle urne. Ma questo lo decideranno solo i vibonesi, l’8 e 9 di giugno.
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