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Il tavolo della conferenza stampa del centrosinistra vibonese

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VIBO VALENTIA – Il centrosinistra c’è. E per una volta si muove in anticipo sui tempi. Fissando, con parole d’ordine chiare e condivise, principi, metodi, perimetro e intenti di un’idea per il futuro governo della città di Vibo Valentia. Uno spirito unitario che porta i protagonisti della coalizione a mettere la faccia in un’iniziativa pubblica, la prima, che serve a lanciare la sfida e avvisare il centrodestra: «questa volta la partita è aperta».

Il Centro servizi per il volontariato di Vibo accoglie così, nella giornata di ieri, i partiti e i movimenti progressisti che sostanziano la proposta per l’alternativa all’amministrazione cittadina a trazione conservatrice.

Ci sono Antonio Lo Schiavo e Loredana Pilegi (consigliere regionale e consigliere comunale del movimento Liberamente progressisti), Raffaele Mammoliti e Francesco Colelli (consigliere regionale e segretario cittadino del Partito democratico), il parlamentare del Movimento 5 stelle Riccardo Tucci e il consigliere comunale Domenico Santoro. Presente anche Domenico Consoli del Movimento Umanesimo sociale.

Tutti concordi su un principio di unità, «il solo metodo valido per battere un centrodestra che da ormai tre lustri malgoverna il capoluogo di provincia». E c’è unanimità anche sull’apertura alle forze politico-sociali che condividono il medesimo approccio. Nodo centrale, più volte tornato nel corso della discussione, la scelta del candidato sindaco che sarà «rappresentativo di tutta la coalizione».

La sfida, in ogni caso, è lanciata. Così per Lo Schiavo c’è da «superare la vocazione alla sconfitta della sinistra, per un modello vibonese che possa segnare un esperimento da valorizzare anche a livello regionale e nazionale. Perché a Vibo c’è la volontà di cambiare passo e di volare alto, focalizzando l’attenzione su ciò che unisce. I problemi ci sono – ha detto il capogruppo del Misto alla Regione -, starà a noi indicare le soluzioni, ma la nostra è anche città di persone di sani principi, che vivono del loro lavoro e rispettano le regole. E noi a loro parliamo per voltare pagina».

Necessità evidenziata anche da Domenico Consoli che ha parlato di una «sindrome di Stoccolma da cui sono pervasi i vibonesi che da anni premiano la destra, nonostante siano vessati da Irpef e tributi al massimo e non ricevano nulla in termini di servizi. Siamo qui perché riconosciamo la delicatezza di un momento che richiede grande senso di responsabilità, nel quale non saremo noi a rompere il fronte della nostra area politica di riferimento. Questo tavolo ha quattro gambe – ha scandito – e non ne avrà mai tre per colpa di Umanesimo sociale se le regole che ci siamo dati saranno rispettate fino in fondo».

Le tante carenze della città messe sul tavolo da Tucci: «Nessuno, da 20 anni a questa parte, nonostante il governo ininterrotto della destra, è riuscito a risolvere i problemi. Dal dissesto, che anzi si è aggravato, alla viabilità, passando da sanità e acqua potabile. Noi vogliamo dare una svolta e applicare un nuovo modello di governo insieme a quanti sono alternativi all’attuale Giunta comunale».

Concetto ribadito da Raffaele Mammoliti che ha insistito sull’apertura della coalizione ai «movimenti, alle associazioni e ai partiti che non hanno avuto responsabilità di governo con il centrodestra. Insieme ai quali definire un programma condiviso e non costruito a tavolino. Da Azione ai socialisti, dal Movimento dei paesi e dei quartieri al nuovo movimento dei Vibonesi resistenti, siamo aperti e inclusivi con chi ci vorrà stare in una sfida che è per sua natura imponente e che ha riflessi sul piano regionale, nazionale ed europeo».

Critiche al centrodestra anche da Pilegi, Colelli e Santoro. «Con questa destra non si riesce a dialogare – ha detto la consigliera comunale di Lp – ed è bello finalmente vedere una coalizione che si organizza per vincere questa sfida». Un «deserto sociale, culturale ed economico» la città per il segretario cittadino dem, «con uno spopolamento galoppante che ha portato il numero dei residenti a decrescere sensibilmente in pochi anni. Il Pd – ha assicurato – è a disposizione della coalizione per un confronto alla pari». Per il capogruppo pentastellato, infine, «si vince con i cittadini, recependo le loro istanze. L’uomo forte al comando è funzionale solo ai poteri forti e la destra in questi anni ha dimostrato tutti i limiti di questa impostazione».

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