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L'aula del Consiglio regionale della Calabria

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VIBO VALENTIA – Quanto ci costa la politica di casa nostra? I numeri sono da capogiro, tanto da far invidia anche ai membri del massimo organo legislativo della Repubblica federale tedesca: il Bundestag.

Ne è certo, e non a torto, Antonio Lo Schiavo, candidato al Consiglio regionale con la lista “De Magistris presidente” nel collegio Centro, il quale si sofferma sui costi della “casta” calabrese, che toccano la vetta di 65 milioni di euro l’anno.

«Il prossimo consiglio intervenga suoi costi della politica regionale» chiosa il notaio vibonese. «Con consiglieri i cui stipendi mensili superano quelli dei parlamentari del Bundestag tedesco e con una spesa di funzionamento che sovrasta quella di altre Regioni italiane simili per popolazione, la Regione Calabria mantiene ancora il poco invidiabile titolo di istituzione tra le più costose, a dispetto di un’efficienza che, al contrario, registra livelli a dir poco deprimenti».

Un connubio di “laboriosità” e “sviluppi economici – lavorativi”, verrebbe da ipotizzare, tale da aggiudicarci il primato dei costi di “una poltrona” in Consiglio regionale. «Nel primo semestre dell’anno 2021 – prosegue il candidato -, il Consiglio regionale, ha approvato 27 leggi: 16 di queste erano modifiche a singoli articoli di leggi già in vigore, quattro proroghe di termini, due riconoscimenti di debiti fuori bilancio, un rifinanziamento di prestiti, un recepimento di una direttiva europea. A supportare questo “immane” sforzo – aggiunge Lo Schiavo – sono stati chiamati 179 collaboratori e 154 consulenti. Non stupisce, quindi, sapere che il costo di funzionamento degli organi istituzionali della nostra regione ammonta a ben 65 milioni di euro».

Antonio Lo Schiavo

Numeri importanti, «26 in più che in Liguria, addirittura 49 in più che nelle Marche, regioni di demografia simile. Un fiume di denaro – afferma il candidato consigliere -, che contrasta con gli indicatori economici che vedono la Calabria sempre in fondo a tutte le classifiche o ai dati Istat sulla disoccupazione che invece mettono le province calabresi tra le posizioni di vertice per numero di persone senza lavoro. Una seria, onesta e responsabile proposta politica di riscatto della Calabria – aggiunge – non può e non deve far finta di non vedere e non capire come, oggi, il nodo della spesa pubblica, dei privilegi e dei costi della politica, vada affrontato con decisione, senza tentennamenti e senza far prevalere logiche corporative».

Secondo Antonio Lo Schiavo «è questo il nodo che va sciolto se la politica vuole recuperare credibilità e accorciare le distanze che la separano sempre di più dai bisogni della gente. E io – conclude – intendo prendere un impegno, e, cioè, che tra le prime iniziative di legge di cui mi farò promotore ci sia una proposta di ridimensionamento dei costi del Consiglio regionale calabrese».

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