X
<
>

Share
4 minuti per la lettura

VIBO VALENTIA – «Mi sono arrivate circa 1000 euro. Per un importo di questa rilevanza dovrei avere una vera e propria lavanderia e invece vivo con mia moglie». Sono, queste, le parole del consigliere comunale Pietro Comito (gruppo Concretezza) sulla notifica – che sta avvenendo in questi giorni – del pagamento delle bollette dell’acqua. Si tratta di un acconto – relativo ai mesi che vanno dall’1 gennaio al 30 settembre di quest’anno – ma con cifre importanti in non pochi casi. E infatti, quanto si è visto recapitare l’esponente del civico consesso, sembra essere non proprio un caso isolato, tant’è che il malcontento sta galoppando sulla piazza virtuale dove un numero in costante crescita di cittadini sta lamentando la presenza di importi giudicati «esosi rispetto alla media degli anni passati» manifestando l’intenzione di non pagare: «Non esiste proprio!».

Lo scorso anno la tariffa per uso domestico era di 0,2570 euro circa ma adesso, a seguito di una delibera di giunta del 2020, le tariffe sono passate ad 0,650 euro per i residenti e 0,950 per i non residenti sul quale si raddoppia anche la quota fissa di depurazione.

E c’è, quindi, chi ha un’attività commerciale che si è visto pervenire un acconto di 1.700, oppure una famiglia di anziani di sole due persone intimata a pagare oltre 250 euro. Altre situazioni sono facilmente riscontrabili sui social con annessi commenti di malcontento (per usare un eufemismo). E poi famiglie alle quali è arrivato l’avviso per oltre 500 euro «neanche sgorgasse champagne dai rubinetti», è stato il commento sarcastico; fa eco un’altra persona sostenendo che il medesimo importo «mi è arrivato usando l’acqua solo due mesi all’anno, per la precisione luglio e agosto».

Questo stato di cose è comune non solo alla città capoluogo ma anche nelle frazioni. A Vibo Marina, infatti, ad una famiglia di tre persone sono arrivati poco più di 300 euro «somma di molto superiore a quelle del passato», fa sapere l’interessato, mentre ai suoi congiunti (due persone) quasi 250 euro. Ad una pensionata che vive alle case popolari invece un avviso di pagamento di ben 1.950 euro, mentre ad una coppia oltre 5mila euro. Situazioni di tale tenore sono particolarmente diffuse in tutto il territorio comunale, tant’è che il Pd sta organizzando uno sportello gratuito per consentire alla popolazione la compilazione dei ricorsi e dei reclami.

Nell’aprile dello scorso anno il Consiglio comunale aveva approvato le nuove tariffe del Servizio idrico e allineato il periodo pregresso 2012-2019 alle regole stabilite dall’Autorità nazionale di regolazione per energia reti e ambiente (Arera). Dal 2020, per i residenti, le tariffe sarebbero dunque, state calibrate per tenere conto del numero dei componenti del nucleo familiare.

Sulla questione, sollevata ieri dal presidente della I Commissione consiliare Lele Iorfida e dalla maggioranza, oggi è intervenuto, interpellato dallo stesso organismo, allo scopo di fare chiarezza, il segretario generale del Comune, Domenico Scuglia, rilevando che la nuova articolazione tariffaria, ancorché predisposta da Arera a tutela del consumatore, unitamente alla copertura dei costi del servizio idrico, ha comportato un aumento delle tariffe rispetto al passato (infatti con le precedenti tariffe non si riuscivano a coprire integralmente i costi del servizio).

Servizio idrico che non vedeva censite fino a quest’anno alcune grandi utenze, come ad esempio l’Agenzia delle Entrate, Vigili del fuoco, Capitaneria di porto e molti altri, nei confronti delle quali l’ente è intervenuto. Ma più in generale Scuglia ha rilevato come una parte della cittadinanza faccia un utilizzo improprio dell’acqua: «Il 12 agosto ho visto gente che usava l’acqua per pulire piazzali o innaffiare giardini in barba all’uso morigerato del prezioso liquido»; il dirigente ha poi evidenziato che, contrariamente a quanto avveniva in passato, «le tariffe del Comune di Vibo Valentia sono state predisposte ed articolate secondo la metodologia e l’articolazione tariffaria predisposta da Arera alle quali l’ente ha dovuto adeguarsi. La nuova articolazione tariffaria, ancorché predisposta da quest’ultima a tutela del consumatore, unitamente alla copertura dei costi del servizio idrico, ha comportato un aumento delle tariffe rispetto al passato, ed infatti con le precedenti tariffe non si riuscivano a coprire integralmente i costi del servizio». Sono state quindi implementate le letture effettive al 70% degli utenti nella fase di acconto. Il 30%, vale a dire il saldo, sarà effettuato entro dicembre, «quindi il dato è abbastanza veritiero. È chiaro che se la popolazione ritiene esserci un errore deve segnalarcelo e provvederemo ad effettuare le dovute verifiche. I cittadini non pagano solo il consumo dell’acqua ma le accise che ruotano a tutto il servizio. In sostanza noi paghiamo ad esempio il terremoto in Emilia del 2012. C’è però da specificare che, essendo in un sistema nazionale, anche gli altri cittadini italiani pagano ad esempio anche interventi alla rete idrica di Vibo».

Scuglia ha infine invitato i dipendenti del Comune ad una maggior collaborazione con l’utenza «ma la situazione dello smart working e la carenza di personale incide molto sulle risposte da dare ai cittadini. Mi auguro che entro l’anno prossimo riusciremo a ristabilire la situazione».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE