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Il palazzo comunale di Vibo Valentia

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VIBO VALENTIA – Attendono, trepidanti, che il sindaco Maria Limardo si faccia vivo e prenda una decisione sulla ripresa, o meno, delle attività in presenza fino a Natale. Sono le numerose mamme del Comitato cittadino “Torniamo tra i banchi sicuri” che si dicono contrarie ad una riapertura delle scuole senza i presupposti della sicurezza per i propri figli.

LA DECISIONE DEL SINDACO LIMARDO DI MANTENERE CHIUSE LE SCUOLE FINO AL 22 DICEMBRE

Nei giorni scorsi, il primo cittadino ha emesso un’ordinanza attraverso la quale sospendeva le lezioni in classe fino al 9 dicembre prossimo, complice anche il ponte dell’immacolata.

Una decisione precauzionale, quella adottata dal massimo inquilino di palazzo Razza, sulla base dell’interlocuzione con l’Azienda Sanitaria e finalizzata a rendere basso il rischio di contagi da Covid-19. 

Tuttavia, secondo i genitori, proprio oggi lo stesso sindaco dovrebbe emanare una nuova per decidere se lasciare le scuole in Dad. E’ chiaro che non tutti condividono tale pensiero tant’è che «si è liberi di tenere i propri figli a casa – affermano dal sodalizio – così come si possono chiudere le singole scuole che da marzo ad oggi non sono state in grado di adeguarsi. Siamo in una democrazia e siamo tutti liberi, ma non toglieteci i nostri diritti fondamentali». Tuttavia, se è vero ciò «che dicono gli esperti, vale a dire che dopo Natale il contagio aumenterà, e che ci sarà una terza ondata, ancora più forte, il rischio concreto è di non tornare in presenza per molti mesi. Il virus non si ferma e va combattuto e affrontato con una buona sanità – aggiungono dal Comitato – Le scuole devono essere prima adeguate, bisogna tornare in sicurezza, ci permettiamo di ricordarvi che in Calabria da marzo ad oggi sono stati spesi 10 milioni di euro per adeguarle e allora ci chiediamo: è possibile che una scuola non si possa permettere di acquistare un termometro e misurare la febbre all’ingresso?». 

Il sindaco, in quanto responsabile della sanità, viene quindi invitato a pretendere dall’Asp controlli nelle scuole: «Ogni plesso deve avere il responsabile covid e deve interagire con le usca (unità socio-assistenziali) che l’asp deve rendere operative su tutta la provincia. Anche per queste sono arrivati i soldi da parte del Governo, per assumere nuovi medici e infermieri e acquistare i presidi sanitari. Insomma bisogna che ognuno di noi sia responsabile e si attrezzi a combattere il virus e tutte le inefficienze che ha scoperchiato. Responsabili dobbiamo essere in primis noi famiglie che al primo sintomo dobbiamo tenere i nostri figli a casa. E poi sono fondamentali i controlli all’ingresso e all’uscita dalle scuole».

Avviandosi alle conclusioni, e ricordato che «qui è in gioco il futuro di intere generazioni», il comitato ricorda le plurime situazioni con impatti sociali devastanti: «Bimbi costretti a casa con genitori disoccupati ad esempio. C’è un dibattito in Italia su tanti temi fondamentali in questo momento, il rischio che il  virus stravolga il nostro  assetto economico e sociale  è altissimo, ma perchè non si affronta realmente il problema scuola? Forse perché attorno alle scuole non ci sono gli interessi delle grandi lobby? Forse perchè i nostri figli non votano? Ma i loro genitori sì, e allora è arrivato il momento di prendere posizione e decidere del nostro futuro, del futuro dei nostri figli».

Tutto, quindi, ruota adesso attorno alla decisione che nelle prossime ore il sindaco Maria Limardo sarà chiamata a prendere.

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