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Il porto di Vibo marina

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VIBO VALENTIA – Un primo importante passo verso il cambio di nome, ripristinando quello originario, da Vibo Marina in Porto Santa Venere. Il consiglio comunale ha infatti approvato il punto all’ordine del giorno presentato dai consiglieri delle Marinate, Lorenzo Lombardo (FI), alla sua penultima seduta visto che non si ripresenterà, e Silvio Pisani (M5S), attraverso il quale si dà mandato agli Uffici comunali competenti a provvedere a predisporre l’iter destinato a portare – in caso di un ulteriore pronunciamento favorevole del Consiglio – al cambio di toponimo. E a relazionare sull’argomento, durante il civico consesso dell’altro giorno, sono stati proprio i due consiglieri.

Un percorso, per come ha riferito Lombardo – inviando una frecciata all’esecutivo municipale e a chi ha remato contro – che si sarebbe potuto avviare ben prima se “la Giunta avesse dato seguito alle determinazioni della Commissione urbanistica su mia proposta, risalenti al 2021, ma evidentemente non ha ritenuto opportuno farlo, forse per questioni di tempo, forse perché condizionata da qualche pseudo acculturato che ha voluto far passare questa iniziativa come una secessione dal capoluogo, un’autonomia amministrativa, circostanza non percorribile oggi perché le norme non la consentono. Tuttavia oggi la popolazione di quell’area ha acquisito una mentalità di autonomia che è di gran lunga ad ogni forma di autonomia amministrativa”. Insomma, con questo primo atto, secondo Lombardo – che ha svolto un excursus storico sul nome originario – oggi “vogliamo che ci venga restituito ciò che ci era stato tolto a suo tempo illegalmente”.

Sulla stessa scia il collega Pisani il quale aveva ventilato in passato la possibilità che si sarebbe arrivati a discutere il punto a fine consiliatura e avanzato la proposta di una consultazione popolare sul cambio del nome ristretta alla sola popolazione della principale frazione. L’esponente pentastellato nel fa anche una questione di marketing e di immagine (“Porto Santa Venere potrebbe essere anche un brand – ha commentato – perché ricorda ben più note località turistiche italiane”) e aggiunto che i cittadini di Vibo Marina “nel cambiare il nome non hanno alcuna aspirazione autonomistica. Saremmo sempre tutti vibonesi”.

A seguire il capogruppo di Città Futura, Gerlando Termini, nel ricordare il suo voto contrario in commissione in quanto “ogni decisione doveva essere demandata da un organismo superiore o da un pronunciamento popolare”, non ha condiviso neanche la tempistica perché i passi successivi saranno operati da una nuova amministrazione e rilevato che “magari il cambio di toponimo potrebbe anche portare benefici sotto il profilo turistico ma ci sono ben altri aspetti che possono incidere” ha detto ricordando al riguardo come un anno e mezzo fa, proprio in quest’aula, aveva proposto un ordine del giorno, approvato all’unanimità, di istituzione di un’isola pedonale perenne nella zona del lungomare e lo spostamento di un’area ludica sul corso: “Sono anche cose come queste, che sono le basi per uno sviluppo di un centro turistico, ad attirare le persone”.

Quindi, il consigliere di Forza Italia, Antonio Schiavello, ha dato atto al collega Lombardo di aver portato avanti questa battaglia, e annunciando il voto favorevole in Consiglio e ad una eventuale consultazione popolare. Infine anche il capogruppo di Vibo Democratica, Marco Miceli, annunciando il proprio voto favorevole, “con l’auspicio che sia la popolazione ad esprimersi”. Alla fine l’ordine del giorno è passato con 14 voti favorevoli, quindi all’unanimità dei presenti, e 19 assenti.

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