1 minuto per la lettura
IN questi giorni è stata segnalata la carenza di valvole per i respiratori della terapia intensiva in tutta Italia.
E proprio alcuni giorni fa, a seguito di un colloquio telefonico con un giovane maker proprietario di una stampante 3D, che ha deciso di aderire in un modo diverso alla raccolta fondi lanciata dall’associazione Valentia, in collaborazione con Welcome to Favelas e Calabria Food, è stata concordata la produzione di valvole Venturi e Charlotte da donare alla struttura ospedaliera di Vibo Valentia.
«Visti i tempi troppo lunghi per le consuete procedure d’acquisto, i fornitori sembrano aver già tutti alzato bandiera bianca. Non resta che procedere con i metodi più informali, passaparola in primis», hanno detto i ragazzi del sodalizio.
Il merito in questo caso è di Pasquale Airoldi, imprenditore ittico napitino operante a Vibo e, soprattutto, proprietario di una stampante 3D, nonché Cad designer con tutte le relative qualifiche, quindi abilitato a poter effettuare tali progettazioni.
«Il volenteroso cittadino grazie a questo innovativo macchinario sarà capace di fabbricare in poco tempo valvole Venturi e Charlotte, contribuendo così a salvare diverse vite umane già provate dalla lotta contro il Coronavirus», hanno continuato. I giovani hanno voluto lanciare, inoltre, un appello a tutta la popolazione: «Chiunque abbia maschere Decathlon da snorkeling le doni per riconvertirle in respiratori d’emergenza, in modo tale da aiutare quante più persone possibili praticamente a “costo zero”».
Prosegue, dunque l’attività di Valentia che ha raccolto decine di migliaia di euro che hanno consentito di acquistare monitor, letti di terapia intensiva e un numero elevato di dispositivi di sicurezza utili a contrastare l’emergenza Coronavirus.
La missione del sodalizio non è ancora finita, fanno sapere i giovani che con tanta e instancabile passione stanno portando avanti questa battaglia di solidarietà
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA