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La crisi energetica ha messo in crisi le attività economiche, tra queste le palestre che a Vibo Valentia cercano un modo per sopravvivere

VIBO VALENTIA – Il caro bollette non risparmia nessuno, nemmeno le palestre. Dopo il ritorno dalle vacanze estive, settembre e ottobre sono i mesi in cui si riprende in mano la propria routine e chi ama restare in forma rinnova l’abbonamento nei centri fitness.

Le temute fatture di luce e gas sono già arrivate e hanno messo a dura prova i titolari, che difficilmente possono pensare di tagliare sulla corrente necessaria per le luci e per tenere in funzioni i macchinari delle sale attrezzate.

«Visto l’aumento sulle bollette che persino ad agosto in cui lavoriamo meno sono più che raddoppiate- spiega Francesco Valente, proprietario della palestra “Dynamo” sita a Pizzo – abbiamo deciso di centellinare l’uso delle docce e accendere i boiler previa richiesta dell’utente e, visto che l’utilizzo non è massiccio (date le dimensioni piccole della palestra), non abbiamo il gas ma gli scaldini elettrici per cui, li accenderemo all’occasione».

Per quanto riguarda l’utilizzo dell’illuminazione Valente fa presente come essa sia necessaria solo «nelle ore pomeridiane vista la fortuna di essere ben illuminati dalla luce naturale, e poi siamo forniti di lampade a led proprio per risparmiare, purtroppo però, nonostante queste accortezze le cifre sulle bollette continuano ad aumentare insistentemente».

CRISI ENERGETICA, LE PALESTRE CORRONO AI RIPARI

Per non creare ulteriori disservizi agli utenti, la palestra “Dynamo” ha preferito «non apporre cambiamenti almeno sugli orari». Daniele, proprietario della palestra “Calisthenics”, sita a Vibo Valentia, per provare a tener ‘testa’, alle bollette «mostruose e con cifre davvero imbarazzanti, abbiamo deciso di aumentare, ahimè, gli abbonamenti e abbiamo dovuto ridurre gli orari d’apertura rimanendo chiusi sia il sabato che la domenica, provando così a non dover effettuare tagli sulle docce, perché capiamo anche le necessità e i bisogni degli utenti».

C’è anche chi non è mai riuscito a riprendersi dalla scia di problemi che la pandemia ha lasciato e causato, come Giuseppe Galeano, proprietario della ‘Asd Gold Station’, palestra sita a Vibo Marina, il quale fa presente come la sua sia «una situazione particolare visto che stavo per aprire in pre- pandemia, quindi non lavorando per anni nel periodo seguente mi sono ritrovato addosso un carico non indifferente che ha messo a rischio l’obiettivo stesso, di conseguenza per portare avanti il progetto ho dovuto svolgere altri lavori in altri contesti per cercare di uscirne fuori».

Allo stesso tempo però, nonostante non sia semplice, Galeano ha deciso di «non ridurre i servizi considerando che avevo messo la doccia a pagamento preventivamente (avendo una struttura nuova con accesso alle docce temporizzato tramite tessera d’ingresso) sicuramente non riesco a ripagarmi la corrente ma quantomeno ne ammortizzo il costo».

Il proprietario della ‘Asd Gold Station’, ad oggi si ritrova ad essere «non solo possessore della struttura ma al contempo un dipendente, lavoro dodici ore al giorno nelle quali ricopro il ruolo di segretaria, istruttore, personal e chi più ne ha, più ne metta, insomma come ben comprendi sono diventato schiavo del lavoro ma in queste situazioni è inevitabile… per cui si fa quel che si può per andare avanti».

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