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L'incontro tra i lavoratori Meeting Point e la Cgil

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Il fallimento del colosso tedesco Fti Touristik, terzo tour operator europeo, coinvolge anche i dipendenti vibonesi della Meeting Point che si trovano in un limbo con la prospettiva reale di un licenziamento. La Cgil offre supporto e tutela ai 60 dipendenti attualmente sospesi


VIBO VALENTIA – Tempi difficili per i 60 lavoratori a tempo determinato della società Meeting Point Italia Srl, eccellenza tra le Agenzie Viaggi in Italia, travolta dal fallimento della “Fti Touristik” di Monaco di Baviera, il terzo tour operator a livello europeo avvenuta proprio all’inizio di questa estate. Il rischio è che entrino in un limbo che possa perdurare per mesi, se non anni.

Sì, perché attualmente tutte queste figure, altamente professionali (e non potrebbe essere altrimenti visto che hanno prestato servizio per una realtà così importante a livello continentale) sono attualmente sospesi. L’azienda ha depositato i libri contabili in Tribunale e si attende adesso la nomina di un curatore che dovrà dichiarare fallimento. Al netto di miracoli non ci c’è alcuna possibilità per i 60 lavoratori, molti dei quali giovani, di essere ripresi.

FALLIMENTO FTI TOURISTIK, I DIPENDENTI VIBONESI DI MEETING POINT INCONTRANO LA CGIL

Insomma una situazione molto difficile ed è per questo che la Filcams Cgil (che vanta ben 43 iscritti), con in testa la dirigente Pina Cosmano, ha tenuto un incontro con i diretti interessati allo scopo di dare loro supporto e tutela lavorativa nonché rispondere alle domande su quello che sarà l’iter che seguiranno loro e l’azienda. La sindacalista, unitamente al direttore dell’Inca Cgil, Francesco Rombolà, ha illustrato ai presenti quello che succederà a seguito del licenziamento.
Visto che ormai il percorso per i 60 dipendenti della Meeting Point è segnato, l’intenzione del sindacato, a questo punto, è quello di mantenere alta l’attenzione, fa conoscere la problematica e fare in modo che l’iter fallimentare sia il più breve possibile per consentire ai diretti interessati – che al momento hanno le mani legate – di cercare una possibilità impiego da un’altra parte senza restare impigliati nelle maglie della burocrazia giudiziaria. Cosa certamente non da poco, visto che spesso questi percorsi possono durare mesi, se non addirittura anni.

COLPITO ANCHE IL TERRITORIO VIBONESE

La Fti Touristik navigava in cattive acque dai tempi della pandemia e a giugno scorso è definitivamente naufragata. Un colosso da 11.000 dipendenti e terza compagnia di viaggi in Europa. Il fallimento ha colpito tutti i viaggi prenotati con il tour operator FTI Touristik GmbH. Questi includevano i marchi Fti in Germania, Austria e Olanda, il marchio 5vorFlug in Germania e anche BigXtra GmbH, le auto a noleggio DriveFti e Cars and Campers. E anche nel Vibonese il fallimento si è sentito soprattutto nelle mete maggiori come Tropea, Ricadi e Pizzo dove si è registrata una flessione di presenze turistiche. Chiaramente, oltre ai dipendenti della Meeting Point, estensione del colosso tedesco nello Stivale, il danno maggiore è stato per gli operatori economici e le migliaia di maestranze che ogni estate consentono alle strutture turistiche di funzionare e queste ultime di consentire alle prime di mantenere le loro famiglie.

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