La poiana salvata dal Wwf
2 minuti per la letturaSORIANO (VIBO VALENTIA) – Non è raro riuscire a vedere particolari esemplari di rapaci, come la poiana, nel territorio delle Preserre. La bellezza di questo esemplare, paragonata a una piccola aquila, ha però catturato l’attenzione di un uomo, poiché ferita. Avvisati i carabinieri di Serra San Bruno, il rapace, con evidente ala fratturata, è stato salvato dai volontari del Wwf. Dalla richiesta, è partito subito l’intervento del responsabile scientifico dell’Organizzazione Wwf “Vibo Valentia-Vallata dello Stilaro” Pino Paolillo, che ha preso in consegna il rapace ferito prima di inviarlo al Cras di Catanzaro.
Secondo l’organizzazione di Vibo, si tratterebbe di «Una delle estati più impegnative per i volontari». Sono due i principali fronti di intervento: da un lato la ricerca, la messa in sicurezza e il monitoraggio fino alla schiusa di numerosi nidi di tartaruga marina, le cui deposizioni hanno «superato abbondantemente tutti i record degli anni precedenti» e che vede impegnati i giovani volontari soprattutto sul versante ionico della regione, dall’altro, come per il caso della poiana, continuano senza sosta i recuperi e i salvataggi di animali selvatici di qualsiasi specie, dai nidiacei caduti dal nido, fino agli esemplari adulti trovati in difficoltà a causa di ferite, intossicazioni alimentari ecc.
«Solo dall’inizio di giugno – ha spiegato Paolillo – i recuperi hanno riguardato rapaci diurni come le quattro poiane o i tre gheppi, rapaci notturni come gufi comuni, barbagianni allocchi e civette, due bellissimi rigogoli, gabbiani reali, un coloratissimo gruccione, pulcini di merli, rondini, balestrucci e rondoni, tanti rondoni caduti dal nido e alimentati fino all’involo. Non sono mancati interventi particolari come il recupero di una tartaruga di palude europea finita in una piscina di un Hotel, di una testuggine terrestre e persino di pipistrelli».
Oltre ai salvataggi sul territorio diverse sono state le richieste di consigli giunte al Wwf anche da fuori regione, dal Lazio alla Campania. Analogo impegno è stato profuso a favore della fauna selvatica, da Catanzaro a Cosenza, da Crotone a Reggio Calabria. «La continua emergenza – hanno dichiarato i referenti del sodalizio – relativa al ritrovamento e al recupero di fauna selvatica in difficoltà, ripropone ancora una volta il problema dell’assenza, in provincia di Vibo, di un centro attrezzato per la cura e la riabilitazione di questi animali, analogamente a quanto avviene a Catanzaro e a Cosenza, una carenza che comporta enormi sacrifici per i volontari che non possono sempre e comunque sostituirsi all’intervento degli enti pubblici».
L’ auspicio del Wwf è che, da qui alla prossima estate, anche la provincia di Vibo si possa dotare di un adeguato Centro di Recupero per la Fauna Selvatica.
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