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LA polizia penitenziaria c’è ed è al servizio dei cittadini per garantire la sicurezza nelle carceri, compito questo suo istituzionale, ma, in questo momento di emergenza a causa della pandemia covid-19, gli agenti della Penitenziaria di Vibo Valentia si dicono pronti a scendere in campo per garantire la sicurezza del territorio e il rispetto delle ordinanze e delle disposizioni tese a limitare la diffusione del contagio.
È questo il senso della richiesta avanzata dal Sappe, il sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, tramite il suo segretario provinciale Francesco Ciccone, al prefetto di Vibo Valentia, Francesco Zito, e al direttore della Casa circondariale di Vibo Valentia, Angela Marcello.
Con la sua missiva, infatti, Ciccone evidenzia come «vista l’oggettiva transitoria riduzione dell’attività di diversi settori del reparto» sarebbe opportuno valutare «la richiesta di impiego della polizia penitenziaria, in supporto alle altre forze di polizia, al fine di esercitare i controlli sul territorio finalizzati a garantire il rispetto delle misure di contrasto alla diffusione del Covid-19».
In particolare, Ciccone mette in luce «come la polizia penitenziaria, anche a livello territoriale, sia dotata di diverse autovetture radiomobili, e che da oltre 10 anni è operativa ed autorizzata per legge, per esercitare i controlli previsti dal codice della strada, disponendo anche di propri blocchi di verbali di contestazioni di infrazioni al codice della strada intestati al Ministero della giustizia».
In considerazione di ciò, per il sindacato autonomo sarebbe un’ottima occasione oltre che un ausilio in un momento di grande difficoltà, concedere alla Polizia Penitenziaria la possibilità di contribuire al controllo del territorio.
Del resto Ciccone e l’organizzazione sindacale che rappresenta si dicono «consapevoli dell’utilità pubblica del servizio in questione, soprattutto in vista delle imminenti festività pasquali, dove a fronte dell’innalzamento delle temperature vi sarà necessità di garantire maggiori controlli sul territorio», anche perché ancor di più in questo momento appare fondamentale garantire il rispetto delle disposizioni necessarie «all’attività di prevenzione Covid 19, di cui si attende ancora il picco in Calabria».
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