La Fials di Vibo denuncia l'assenza di Pacemaker nei reparti nell'Utic
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Gravi denunce dal segretario provinciale Fials, Domenico Pafumi, che segnala l’assenza di «pacemaker nei reparti di emergenza dell’ospedale di Vibo» e lancia l’allarme: «Salute dei pazienti a rischio tra carenze varie, bilanci opachi e diritti negati ai lavoratori»
VIBO VALENTIA – Notizie allarmanti, quelle emerse dal Consiglio Direttivo della Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità), svoltosi nei giorni scorsi a Pizzo: a renderle note il segretario provinciale, Domenico Pafumi, nel sottolineare come tra le numerose problematiche che affliggono l’Azienda sanitaria provinciale, spicchi «l’assenza di dispositivi salvavita come i pacemaker nei reparti di Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (Utic) dell’ospedale di Vibo».
La penuria di pacemaker, fondamentali per intervenire tempestivamente in casi di emergenza cardiologica, rappresenta «un fatto di estrema gravità» e il sindacalista ha definito tale carenza «inaccettabile», sottolineando che «la salute dei pazienti è messa a rischio per la mancata acquisizione di strumenti indispensabili».
«ALL’ASP DI VIBO PROBLEMI STRUTTURALI E GESTIONALI»
La relazione di Pafumi ha fatto emergere anche altre gravi inefficienze a partire dal bilancio Asp definito «non trasparente»: nonostante l’Azienda sia in deficit, «non è ancora stato reso pubblico un bilancio annuale, elemento fondamentale per comprendere l’entità dei problemi economici e gestionali»; rilevati problemi anche sulle retribuzioni che sono ancora arretrate: «I dipendenti attendono ancora il pagamento di differenze salariali legate a fondi di produttività (2020-2023) e buoni pasto, come stabilito da sentenze della Corte di Cassazione»; denunciata inoltre la sotto-retribuzione dei medici: «Le indennità dovute ai medici che hanno svolto le funzioni di Primario, come previsto dal Contratto collettivo nazionale di lavoro, sono ancora in attesa di liquidazione»; in ultimo rimarcata la presenza di strutture private invece che di locali pubblici: «Si continua a pagare strutture private in assenza di una razionalizzazione degli spazi di proprietà dell’Asp stessa».
«INADEMPIENZE SUL FRONTE DELL’EMERGENZA-URGENZA»
Il sindacalista, parlando alla platea, ha evidenziato inoltre il «mancato rispetto dell’accordo con la Prefettura per l’apertura della Medicina d’Urgenza nel presidio di Vibo Valentia. La realizzazione delle graduatorie per infermieri professionali e Oss per la medicina d’urgenza, tra l’altro mai partita, nonostante l’affidamento a una ditta esterna, resta incompleta, aggravando le carenze di personale».
OSPEDALE DI VIBO SENZA PACKEMAKER, L’APPELLO ALLA REGIONE
A tal proposito, il Segretario Pafumi ha lanciato un appello alle autorità competenti, invitando la Regione Calabria e i vertici dell’Asp a «intervenire immediatamente per risolvere una situazione che definisce insostenibile. In un territorio già gravato da una cronica carenza di servizi sanitari, la mancanza di dispositivi salvavita come i pacemaker rappresenta un’emergenza non più rimandabile».
L’incontro si è concluso con l’impegno del sindacato a continuare la propria battaglia per garantire trasparenza, diritti ai lavoratori e sicurezza sanitaria per tutti i cittadini.
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