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Il pronto soccorso di Vibo Valentia

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VIBO VALENTIA – La carenza di medici, di cui ha parlato proprio l’altro ieri anche il commissario straordinario dell’Asp Giuseppe Giuliano, porta a volte a situazioni paradossali, per non dire allarmanti.

Così può definirsi quanto accaduto a Giuseppe M., un 80enne di Vibo colto da malore, cosa che ha indotto la figlia a rivolgersi al Suem 118: «In effetti l’ambulanza è giunta dopo pochi minuti ma con nostra grande sorpresa abbiamo dovuto constatare che non c’era alcun medico. Sono arrivati infatti soltanto l’autista e un infermiere».

Alla domanda sui motivi dell’assenza del medico, «si sono stretti nelle spalle. In ogni caso, mio padre è stato valutato dall’infermiere il quale ha ritenuto che non fosse necessario il trasporto al pronto soccorso. Voglio qui ringraziare i due componenti dell’équipe per la sollecitudine dimostrata ma non posso fare a meno di chiedermi, insieme a mio padre: quale competenza ha un infermiere per valutare che non sia necessario il trasporto di un paziente in ospedale? E se, dopo che se ne sono andati, le sue condizioni si fossero aggravate in maniera irrimediabile? Com’è possibile che si arrivi a questo?».

Ambulanza senza medico, il direttore sanitario: «È consentito»

Domande indubbiamente giustificate alle quali risponde il direttore sanitario dell’Asp Matteo Galletta: «Va detto, innanzi tutto, che le attuali normative prevedono che a portare soccorso sanitario possa essere anche solo un infermiere. Ciò naturalmente nel caso in cui, dalle risposte dell’utente circa i parametri vitali del malato (pressione ed altro) la centrale operativa valuti che la situazione non sia tale da richiedere la presenza del medico. E questo è sicuramente avvenuto nel caso in oggetto».

Un tipo di organizzazione, aggiunge, imposto alle varie Asp dalla carenza di medici. Domanda: e se dalla centrale sbagliassero la valutazione e il medico fosse invece indispensabile? «Guardi l’errore è sempre possibile. Può avvenire al triage, in reparto, in uno studio medico. Ripeto, quanto avvenuto è consentito dalle attuali norme».

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