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L'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia

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VIBO VALENTIA – La grave carenza di anestesisti, di cui soffre da anni ormai l’ospedale civile vibonese, non smette di creare disagi agli utenti e relative famiglie. Non è infrequente, infatti, che interventi operatori programmati da tempo si debbano rinviare di alcuni giorni. Sperando che, per la successiva seduta, in sala operatoria qualche anestesista arrivi.

Un problema, come detto, ormai annoso che l’Asp, nonostante vari tentativi, non è riuscita finora a risolvere. L’ultimo episodio è dell’altro ieri. A raccontarlo è un paziente 60enne di un centro dell’hinterland che, insieme ad altri, era stato chiamato dal reparto di chirurgia per un intervento programmato di ernia. «Al mattino sono arrivato a digiuno, naturalmente, e mi è stato detto che sarei stato operato nella tarda mattinata. I medici hanno iniziato gli interventi ma poco dopo mezzogiorno ecco la doccia fredda: in sala operatoria tutto si era fermato perché l’anestesista era dovuto correre in pronto soccorso per un’emergenza».

L’interessato ha pensato: tra un po’ comunque riprenderanno ad operare, ma la sua speranza è andata delusa. «L’emergenza si sarà evidentemente prolungata fino a sera – commenta con acido sarcasmo – e noi siamo rimasti inutilmente a digiuno per l’intera giornata. In serata infine ci hanno comunicato che il giorno dopo ci avrebbero dimessi e che per gli interventi se ne sarebbe parlato la settimana successivo».

 In conclusione una stoccata all’azienda: «Com’è possibile che in un ospedale provinciale si debbano interrompere le sedute operatorie perché non ci sono anestesisti? E se si fosse trattato di un intervento in urgenza, come avrebbero fatto?». Domande legittime, indubbiamente. La risposta però può giungere soltanto dalla dirigenza aziendale.

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Stefano Mandarano

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