Il Poliambulatorio Moderata Durant di Vibo
2 minuti per la letturaVIBO VALENTIA – Prenota la visita due anni prima ma quando arriva l’atteso giorno si sente dire che è stata annullata. La nuova data? Il 12 gennaio del prossimo anno.
«Siamo allo sfascio totale», è il commento caustico di G.R., marito della donna vittima di questo nuovo, increscioso episodio che riguarda la sanità vibonese. Questi i fatti.
La signora, paziente invalido con una seria patologia autoimmune, il 15 luglio del 2019 prenota, tramite l’operatore del Cup, una visita di controllo endocrinologa con ecografia del capo e del collo. Le viene quindi fissato l’appuntamento per lunedì 7 giugno 2021. Ben due anni dopo e già questo, di per sé, è un fatto intollerabile.
«Nonostante questo, abbiamo deciso di attendere – afferma ancora il consorte – anche se avremmo potuto benissimo rivolgerci a qualche struttura privata, tuttavia, per fortuna la situazione non era così grave. Ovviamente in questo lasso di tempo abbiamo svolto qualche esame di routine per tenere la situazione sotto controllo».
Lunedì 7 giugno, arriva, come detto, il fatidico giorno per la donna che si presenta nell’ora e nella data prenotata presso gli ambulatori di Moderata Durant per sottoporsi a visita. Qui viene fatta attendere in sala per un paio d’ore prima di apprendere, con evidente disappunto, l’inattesa notizia: “La sua prenotazione è stata annullata e per richiederne una prossima deve chiamare il numero verde dedicato”.
«Mia moglie, comprensibilmente sconvolta – aggiunge G.R. – si rivolge alla reception, dove una addetta con fare poco garbato le riferisce che la stessa è stato raggiunta nei giorni scorsi da una telefonata, che non abbiamo mai ricevuto, dalla Asp nella quale si comunicava lo spostamento della visita di controllo. Non sapendo come fare, e da cittadini ancora convinti che la legalità in questa terra esista, contattiamo il numero verde per fissare un altro accertamento».
Si attendevano una data prossima, ma ecco la nuova doccia fredda: «Ci viene calendarizzata quella del 12 gennaio 2022 alle ore 12, vale a dire tre anni dopo la prima richiesta di prenotazione. Tutto questo è inaccettabile», denuncia il marito della donna.
«Mentre i nostri telegiornali sono impegnati massicciamente ad informarci solo del numero dei contagi Covid-19, i nostri rappresentanti dirigenziali della Asp di Vibo Valentia sono impegnati a non venire incontro alle vere esigenze dei propri cittadini. La gente muore per non aver avuto la possibilità di prevenire ciò che il tempo avrebbe dato per scontato», conclude il marito della donna, vittima di questa assurda vicenda.
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